Inchiesta parlamentare sulle condizioni dei contadini in Terra di Lavoro nel 1907

Studi Cassinati, anno 2007, n. 3

di Lucio Meglio

Nel 1907 fu istituita in Parlamento una Giunta Parlamentare di inchiesta per studiare le condizioni dei contadini nelle province meridionali dell’Italia. Il rapporto finale venne presentato e pubblicato nel 1909. Presidente della Giunta, composta da undici deputati più due vice presidenti, fu nominato il senatore Faina conte Eugenio. Ad ogni Regione venne assegnata una sottogiunta, con il compito di nominare un delegato tecnico. La sottogiunta campana era composta dal senatore Carlo Gorio, presidente, Luchino conte gen. Dal Verme, relatore, e dal senatore originario di Atina Alfonso Visocchi; delegato tecnico fu nominato il Prof. Oreste Bordiga.
L’inchiesta per la Campania (province di Napoli, Caserta o Terra di Lavoro, Benevento, Avellino e Salerno) venne preparata con l’effettuazione di visite numerose e ripetute nella regione, con lo studio di documenti, e con le interviste dirette alla popolazione del luogo. L’inchiesta ebbe inizio nell’aprile del 1907, e continuò per tutto il 1908.
Da qui in avanti esporrò esclusivamente i dati che si riferiscono alla provincia di Terra di Lavoro, nello specifico al circondario di Sora1.
Le visite e gli interrogatori in questa provincia si svolsero nel mese di ottobre del 1907, furono ispezionate dalla sottogiunta le città di Roccasecca, Sora, Atina, e Cassino2.
La distribuzione dei questionari nelle abitazioni dei contadini venne fatta dalle singole Prefetture, le quali per primo chiesero ai sindaci l’elenco delle persone più adatte da intervistare (agricoltori istruiti, maestri elementari, ect.) e in seguito spedirono alle loro abitazioni i questionari da compilare. Nella provincia di Terra di Lavoro vennero spediti un totale di 422 questionari; ne furono restituiti 286.
Il primo dato che venne analizzato fu la situazione demografica della popolazione residente nella provincia, e la distribuzione della popolazione rurale nelle campagne, con le relative statistiche degli agricoltori3. Nel 1901 la popolazione residente nella provincia di Caserta si attestava alle 785.357 unità; i residenti nel circondario di Sora erano 159.268. Tali cifre vennero confrontate con i precedenti censimenti, per provare la condizione economica generale del territorio. Dai dati totali si ricava una condizione di gran lunga inferiore alla media nazionale del Regno, fatta eccezione per il comprensorio di Sora, che invece assistette ad un incremento del 7,15% della sua popolazione residente4. Nel complesso la diminuzione di popolazione venne spiegata con l’incremento del fenomeno emigratorio che all’inizio del secolo interessò la regione campana.
Dai dati generali il rapporto passa ad esporre quelli riferiti agli agricoli. I dati ai quali si fa riferimento prendono in esame esclusivamente la popolazione maschile, vista la proporzione variabile da paese a paese con cui le donne concorrevano alla coltura del suolo.
Su 100 maschi di oltre 15 anni si ricavò che il 33,4% erano contadini giornalieri, 24,4% agricoltori proprietari, 14,3% fittaioli, 10% mezzadri e coloni, e 11,5% contadini salariati fissi5.

Il rapporto totale per circondario viene invece a considerare gli agricoli di ogni classe età e sesso. Riporto il prospetto per intero:
Queste cifre, secondo la commissione di inchiesta, confermavano una verità già nota da tempo, che cioè le regioni più ricche erano quelle dove la popolazione aveva molte altre risorse e forme di occupazione diverse dall’agricoltura. La prevalenza di agricoli è dunque un indice di bassa ricchezza della regione; fa eccezione Napoli, nella cui provincia vi è una elevata presenza di un ceto industriale e marinaro. Come si evince dalla tabella la popolazione residente nel circondario di Sora per il 71,9% era composta da agricoli, settore economico predominante del nostro territorio.
Interessanti sono inoltre i dati riferiti alla popolazione sparsa e agglomerata nei singoli mandamenti. I mandamenti appartenenti al circondario di Sora erano nove: Alvito, Arce, Arpino, Atina, Cassino, Cervaro, Pontecorvo, Roccasecca, oltre ovviamente a Sora. Ad ogni mandamento corrispondeva un comprensorio di paesi. Nella tabella che segue ne riportiamo il numero con le relative percentuali di popolazione rurale presente nel territorio.
Dai dati si puó constatare come il circondario di Sora sia stato caratterizzato da un forte presenza della popolazione agricola. I mandamenti più numerosi sono: Pontecorvo per numeri di ettari presenti, Arce per la popolazione percentuale presente sul territorio, seguito da Roccasecca, Sora e Cassino. Bisogna comunque tener presente che questi dati si riferiscono a delle misurazioni approssimative dei catasti dei circondari, a quell’epoca infatti solo per la provincia di Napoli erano stati ultimati i lavori del catasto, per Caserta i dati erano ancora approssimativi. Tra i vari circondari inoltre esistevano differenze considerevoli, che avevano origine dai fatti storici e soprattutto dall’esistenza o meno del feudalismo, per cui i comuni che non vi erano soggetti popolarono di molte case le proprie campagne.

1 La provincia di Caserta o Terra di Lavoro era suddivisa in cinque circondari: Caserta, Gaeta, Nola, Piedimonte e Sora.
2 Per ogni circondario ci si avvalse della consulenza di corrispondenti locali; per il circondario di Sora un collaboratore speciale fu il prof. Luigi Marsella.
3 I dati sulla popolazione si riferiscono all’ultimo censimento nazionale che si ebbe nel Regno nel 1901.
4 Dai 139.091 abitanti del censimento del 1891, si passò ai 159.268 del 1901.
5 I restanti agricoli si dividevano in: enfiteuti 1,1%, pastori 2,7%, giardinieri 0,6%, guardie campestri 0,5%, boscaioli 0,3%.

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