La storia dello stabilimento skf Cassino

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Studi Cassinati, anno 2007, n. 2

di Erasmo Di Vito

“Dalla Riv alla SKF, 1956-2006, 50 anni di sviluppo industriale e mutamento sociale”, libro-film edito dal CDSC, realizzato dal socio Erasmo Di Vito, dopo la presentazione ufficiale avvenuta il 20 maggio scorso nello stabilimento SKF di via Casilina sud, è stato presentato dall’Autore nel corso della riunione del Direttivo CDSC onlus del 18 giugno scorso, allargato anche agli altri soci ed amici.
L’incontro, nelle sale dell’Historiale, ha consentito a soci ed Autore di ripercorrere, attraverso il libro, le tappe fondamentali dell’insediamento RIV a Cassino, grazie all’intervento del sindaco della ricostruzione Piercarlo Restagno, il “piemontese”, che fece valere i suoi rapporti solidi con l’industriale Giovanni Agnelli, di cui era anche compare d’anello.
La RIV Officine di Villar Perosa spa, infatti, con una delibera del 14 marzo 1952 decise “di costruire uno stabilimento nel territorio del Comune di Cassino (Frosinone)”.
Il compito fu affidato al vice direttore ing. Mario Giordano che in meno di quattro anni acquistò i terreni di via Casilina sud (circa 11 milioni di lire), costruì lo stabilimento ed avviò la produzione.
In esso si costruiscono cuscinetti a sfera per auto, per elettrodomestici, utensili; praticamente c’è un cuscinetto SKF in tutto ciò che è movimento; non a caso “SKF, l’azienda che fa girare il mondo”, è lo slogan più efficace del marchio.
Fino al 1992 si producevano anche boccole per l’industria ferroviaria.
Da allora sono trascorsi 50 anni nel corso dei quali lo stabilimento, passato nel 1988 interamente nel gruppo svedese SKF, è stato capace di conservare la leadership mondiale nel settore della produzione di cuscinetti a sfera respingendo l’attacco della globalizzazione e della concorrenza cinese e del Far east in generale.
Uno stabilimento che ha segnato l’avvio della conversione dell’economia del Cassinate da agricola ad industriale; una trasformazione favorita dalla laboriosità degli operai che dagli iniziali “metalmezzadri” si sono poi progressivamente qualificati tanto da essere utilizzati anche per favorire insediamenti di altri stabilimenti del gruppo nei paesi dell’est europeo.
Uno stabilimento che è stato capace di crescere sotto la guida sapiente di dirigenti e capi reparto provenienti dal nord e di far crescere maestranze locali sempre più qualificate ed indipendenti; ora sono i dirigenti cresciuti in questo stabilimento e formati nella locale università che gestiscono l’unità produttiva cassinate ma anche le altre del Gruppo, in Italia e all’estero.
In esso si sono evolute le varie tecniche produttive: partì dalla filosofia del Taylorismo, che voleva ogni operaio specializzato esclusivamente in compito specifico, per arrivare alle linee di produzione in cui ogni operaio è in grado di svolgere tutti i compiti della linea.
Con le linee di produzione il livello qualitativo delle maestranze è elevatissimo, i tempi di lavorazione sono praticamente ridotti all’indispensabile tali da consentire la produzione di un cuscinetto al secondo “one to one”.
Una tecnica ed una tipologia produttiva che eliminano il magazzino ed i tempi di passaggio da una produzione all’altra.
Cinquant’anni di storia che consentono allo stabilimento SKF di guardare con ottimismo al futuro potendo contare sulla qualità produttiva, sull’adattamento alle esigenze dei clienti e sulla consapevolezza che la sopravvivenza non consente di fermare il proprio processo di evoluzione tecnologica.

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