Studi Cassinati, anno 2005, n. 3
di Emilio Pistilli
Nel trattare dello scontro immane tra le opposte forze in Italia nella seconda guerra mondiale si usa spesso l’espressione “gli alleati”. Nel pensare comune di noi italiani è quasi inevitabile che per alleati ci si riferisca ai “nostri” alleati angloamericani. È stato così per gran parte del dopoguerra; solo di recente da più parti ci si comincia a chiedere: ma gli angloamericani, visto ciò che hanno fatto sul suolo italiano, si sono comportati proprio come nostri alleati? È evidente che si comincia a prendere coscienza dei danni irreparabili che i loro bombardamenti aerei e i loro incessanti cannoneggiamenti hanno causato alle popolazioni e al patrimonio nazionale, abitativo, storico ed artistico. Solo per restare nel nostro ambito, lungo la Linea Gustav, la distruzione totale di tanti paesi – e non solo Cassino e Montecassino – e la perdita di oltre diecimila civili, solo in parte sono da addebitarsi ai tedeschi; che dire poi degli stupri dei nord africani?
C’è da aggiungere – sperando di non essere tacciato di filonazismo: ai nazisti resta tutta intera la responsabilità della guerra che ha sconvolto il mondo –, che i soldati germanici nelle nostre contrade hanno avuto con la popolazione civile un rapporto, in linea di massima, di sufficiente reciproco rispetto, salvo casi particolari di ferocia gratuita, da addebitarsi alle famigerate “SS”: sono le innumerevoli testimonianze di sopravvissuti ad attestarlo. Questi stessi ricordano con sdegno che per nove lunghi mesi hanno atteso, in condizioni di estremo disagio e sotto incessanti bombardamenti aerei, i “liberatori”, che sono arrivati, sì, a metà maggio, ma preceduti dalle orde marocchine, che hanno lasciato ferite indelebili nel corpo e soprattutto nello spirito in tutta la popolazione civile.
Mi sto limitando a riferire ciò che ormai è documentazione inopinabile e, pertanto, storica.
Dunque, a fronte di tali considerazioni, la gente qui ancora si chiede: ma sono stati realmente nostri alleati gli angloamericani?
A dare una risposta a tale domanda ci soccorre il prof. Elio Lodolini, che in una nota indirizzata al sottoscritto, dice: “Credo che mai nessuno abbia inteso dire che gli angloamericani ed i sovietici fossero nostri alleati: anche nel periodo della “cobelligeranza” da parte del “Regno del Sud”, dopo l’8 settembre 1943, per “alleati” si è sempre inteso indicare, appunto, angloamericani e sovietici (anzi, spesso soltanto gli angloamericani), ma come alleati fra loro. Giuridicamente, sino alla stipulazione del “trattato” (in realtà diktat non negoziabile) di pace del 1947, rispetto all’Italia gli alleati rimasero “nemici”, con la strana situazione del Regno del Sud che cobelligerava a fianco dei nemici; ed il termine “cobelligeranza” fu inventato in quella occasione proprio per non comprendere il Regno d’Italia fra gli alleati”.
Dunque, alleati sì, ma “fra loro”!
(102 Visualizzazioni)