NOTIZIARIO cdsc

 

Studi Cassinati, anno 2002, n. 2

Il Martirologio di Cassino

Il Comune di Cassino ha pubblicato il “Martirologio di Cassino” (vd. “Segnalazioni Bibliografiche); l’opera è stata voluta, curata e realizzata dal CDSC ed entrerà a far parte del patrimonio civico della Città Martire. Ci auguriamo che se ne faccia una tiratura tale da consentire ad ogni famiglia originaria di Cassino di conservarne una copia in casa. Ora, per adempiere fino in fondo al dovere di riconoscenza verso i nostri concittadini, civili e militari, che hanno perso la vita per l’esigenza assurda delle guerre, bisognerebbe creare un apposito mausoleo presso il monumento ai caduti con una lampada perenne come segno di perenne ricordo. Anche i nomi delle vittime andrebbero scolpiti su lapide perché tutti li potessero conoscere.

Restituzione dei beni archeologici di Cassino
Il 29 maggio 2002 il Presidente CDSC ha scritto una lettera aperta al Presidente della Repubblica, al Ministro per i Beni e le Attività culturali, al Sottosegretario ai Beni Culturali, alla Soprintendenza Archeologica per il Lazio, alla Soprintendenza per i Beni Ambientali e Architettonici del Lazio, al Direttore del Museo Archeologico di Cassino, al Direttore del Centro Operativo di Cassino della Soprintendenza per i Beni Ambientali e Architettonici, al Sindaco di Cassino e alla stampa, per chiedere, tra l’altro, che:
a) – si reperiscano i fondi per ultimare il restauro della Rocca Janula e restituirla alla fruizione della comunità locale, facendo sì che il denaro fino ad ora speso (sei miliardi delle vecchie lire) non sia de-naro perso;
b) – si restituisca al Museo Archeologico Nazionale di Cassino la collezione dei reperti archeologici dell’età del ferro di Montecassino conservati in una polverosa vetrinetta del Museo Pigorini di Roma ed avulsi da un contesto significativo che ne giustifichi la permanenza;
c) – si restituisca al Museo di Cassino la statua denominata l’Eroe di Cassino, conservata al piano terra del Museo Archeologico di Napoli (inv. 149906), lasciando al suo posto, se opportuno, un calco in gesso.
A chiusura della lettera il Presidente concludeva: «Si ha notizia di iniziative legali per la restituzione di cui alla lettera “c”. Non condividiamo tali iniziative dal momento che in un Paese che ama definirsi civile – e l’Italia è un Paese civile – c’è sempre un’autorità istituzionale in grado di ascoltare le istanze e rendere giustizia con un semplice atto formale, specialmente quando ad essere in gioco sono beni culturali, quegli stessi beni che sono espressione della civiltà di un popolo, di una regione, di un territorio, per quanto piccolo possa essere, come quello di Cassino. Accentrare le opere d’arte in musei o collezioni, estrapolandole dal contesto d’origine, è una forma di globalizzazione culturale inaccettabile e fuorviante per gli stessi studiosi che se ne occupano».
Aggiungiamo che in un Paese civile si usa anche che le Autorità interpellate rispondano ad istanze di interesse pubblico da parte dei cittadini.
La lettera non ha avuto risposta alcuna!

(76 Visualizzazioni)