Scheda: il teatro oggi

Studi Cassinati, anno 2001, n. 3


Sorge all’interno dell’antica città. Di forma perfettamente semicircolare e linee strutturali abbastanza sobrie, con un’ampiezza di m. 53,50, è adagiato sul fianco della montagna sfruttandone abbondantemente la pendenza. Che sia di età augustea è dimostrato dal ritrovamento di una statua dell’imperatore e di epigrafi riguardanti i due suoi nipoti.
Quasi sicuramente subì restauri ancora in epoca imperiale, come dimostra la dovizia di decorazioni e marmi policromi contrastanti con le semplici linee architettoniche originarie.
La cavea appare divisa in quattro settori individuati da cinque scalinate; in ogni settore un passaggio orizzontale separa la “summa cavea“, di sette gradini, dall’ “ima cavea“, di tredici gradini; la zona dell’orchestra, di tre gradini, era divisa dall’ima cavea da una balaustra di pietra, di cui ora restano brevissimi tratti.
Sulla parte superiore correva una galleria coperta – in buona parte ancora visibile – destinata all’accesso degli spettatori.
La scena, a pianta rettangolare, era delimitata, alle spalle, da un muro di fondo (frons) cadenzato da finte colonne con tre porte per il passaggio degli attori, e, davanti, da un muretto in mattoni (pulpitum) di circa un metro di altezza e movimentato da alcune nicchie, con decorazioni in marmo colorato ed intonaco dipinto.
La scenafronte, dell’altezza presumibile di circa quindici metri, chiudeva, a valle, tutto il complesso con la spettacolarità di due ordini di colonne di marmi pregiati e policromi.
Alle spalle della scena si apriva un quadriportico a due campate (almeno sui lati nord e sud) delimitanti un’area a cielo aperto.
L’intera struttura, in pietra locale ed alcune parti in laterizio, era rivestita in “opus reticulatum” ed intonaci dipinti.
Già nel Settecento il teatro appariva molto danneggiato, tuttavia si potevano riconoscere la scena, l’orchestra, il proscenio, i sedili e buona parte della cavea. Fu riportato interamente alla luce, dal Prof. Gianfilippo Carettoni, nel 1936 e restaurato per un moderno riutilizzo nel 1959 e di nuovo tra il 2000 e 2001; in quest’ultima occasione sono stati effettuati nuovi scavi nella zona post scaena con l’individuazione della pianta del quadriportico e della strada di accesso al teatro[1].

[1] S. Tanzilli, Il Teatro Romano di Cassino, in “Universitas Civium”, Archeoclub d’Italia, Sede Latium Novum di Cassino, Atti 2000-2001, pagg. 24-28: a tale studio si rinvia per eventuali approfondimenti sulla struttura del Teatro; vd. anche C. Palombi, Una messa a punto sulla situazione attuale, ivi, pagg. 29-33-

Il teatro come appare oggi, al termine dell’ultimo restauro che ha riportato alla luce l’area del quadriportico visibile in primo piano

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