LA PRIMA GUERRA MONDIALE E L’ALTA TERRA DI LAVORO: I CADUTI E LA MEMORIA

Gaetano de Angelis-Curtis, Cassino 2016.
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> Le Dame Visitatrici per i soldati feriti – III puntata
> Il Comitato provinciale per la lana ai soldati – II puntata
> Donne e guerra – I puntata
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Presentazione

Il volume, frutto di un progetto del Centro Documentazione e Studi 1-copertina-igm-tdlCassinati-Onlus e del Laboratorio di storia regionale dell’Università degli Studi di Cassino e del Lazio meridionale, si compone di cinquecentododici pagine in grande formato (29,7×21).

La ricerca ha interessato 71 Comuni ubicati in un ambito geografico che, negli anni della Grande Guerra, aveva una omogeneità territoriale venutasi a perdere in seguito alla riforma amministrativa sancita dal fascismo con R.D. n. 1 del 2 gennaio 1927 con la quale è stata data forma all’odierno Lazio meridionale. Complessivamente 68 dei 71 Comuni sono ricompresi, oggigiorno, nel Lazio meridionale (di cui 51 oggi appartenenti alla provincia di Frosinone e 17, ridotti a 14, a quella di Latina), mentre altri tre, pur facendo parte della provincia di Caserta, da sempre gravitano nel Cassinate. La riduzione da 17 a 14 Comuni della provincia di Latina si è avuta nel 1927 per la perdita dell’autonomia amministrativa di Castellonorato e Maranola, aggregati a Formia, e di Elena, riunito a Gaeta e va precisato che, nel volume, le relative indicazioni sono riportate distinte per singolo centro ma raggruppate secondo le riunificazioni apportate dal fascismo. Invece tre Comuni odierni della provincia di Frosinone, e cioè Colfelice, Gallinaro e Posta Fibreno, all’epoca erano ricompresi in quelli, rispettivamente, di Roccadarce, San Donato Val di Comino e Vicalvi da cui si sono staccati, ottenendo l’autonomia, nel 1923, 1948 e 1957, ma, nel volume, le indicazioni relative ai tre centri vanno rintracciate nell’ambito delle Amministrazioni d’origine.

La prima parte del volume si compone di un saggio inerente le questioni relative al cosiddetto «fronte interno» nell’alta Terra di Lavoro con un’approfondita disamina sugli aspetti sociali del tempo relativamente a interventisti e neutralisti; alla costituzione e al funzionamento dei Comitati civili provinciali e comunali di sostegno alla famiglie dei militari; al mondo politico, scolastico, religioso e a quello femminile di fronte alla guerra; alla disciplina dei consumi e ai prestiti nazionali; ai prigionieri; ai profughi; al dopoguerra; alla solidarietà; all’assistenza; al ricordo dei caduti nelle lapidi e nei monumenti; ad aspetti militari e bilanci.

Nella seconda parte sono confluiti 5070 nominativi di caduti che risultano riportati per Comune di nascita (solo in taluni casi è stato possibile tener conto della mobilità familiare inserendo un riferimento nella città o paese in cui si erano trasferiti), corredati di dati biografici essenziali (paternità e, talvolta, maternità e coniuge), luogo e data di nascita nonché di morte, motivazione della scomparsa e, se rinvenuto, luogo di sepoltura, quindi corpo militare d’appartenenza e grado militare. L’elenco ricomprende anche i figli di emigrati nati all’estero e già ritornati in Italia o tornati dopo il richiamo militare, nonché quelli che combatterono e caddero indossando la divisa dell’esercito francese, statunitense o inglese. Anche da questo piccolo campione (sono stati rintracciati 44 militari nati all’estero) appare confermata la vocazione migratoria del territorio determinatasi a cavallo tra la fine dell’Ottocento e l’inizio del Novecento. Confermate anche le mete maggiormente raggiunte dai flussi migratori. Si tratta di nazioni come la Francia (18) e Gran Bretagna (12) ma anche Stati Uniti (3), Germania (2) e Tunisia (1) nonché una meta poco nota come la Russia zarista (4). Sono stati rintracciati anche casi di giovani partiti per combattere nel Corpo volontario delle Argonne, caduti in Francia prima dell’ingresso dell’Italia in guerra.

Nella pubblicazione sono riportate anche le motivazioni delle onorificenze conferite ai caduti: complessivamente 178 di cui 88 Medaglie d’argento al Valor Militare, 79 di bronzo e 11 Croci di guerra. Parimenti sono riportati i nominativi di reduci insigniti di onorificenze che, complessivamente, furono 569 di cui 157 Medaglie d’argento, 286 di bronzo e 126 Croci di guerra. In tutto, fra caduti e reduci, sono stati 747 i riconoscimenti al Valor Militare (245 Medaglie d’argento, 365 di bronzo e 137 Croci di guerra).

 KK

Elenco dei Comuni con i rispettivi caduti e riconoscimenti al Valor Militare

Indice

Premessa – p.   5
Vigilia di guerra tra interventisti e neutralisti – p.   7
Il fronte interno: i Comitati civili – p. 11
– Comitato provinciale – p. 13
– Comitati comunali di assistenza civile a favore delle famiglie dei richiamati – p. 13
Donne e guerra – p. 31
– Comitato provinciale per gli indumenti militari – p. 31
– Comitato provinciale per la lana ai soldati – p. 32
– Comitato casertano delle Dame visitatrici – p. 35

Orfani e guerra – p. 36
– Comitato provinciale gli orfani dei contadini morti in guerra – p. 36
– Comitato provinciale di Terra di Lavoro per la protezione e assistenza agli orfani di guerra – p. 36

Chiesa e guerra – p. 37
– L’abate Gregorio Diamare, Montecassino e la Grande guerra – p. 37

Scuola e guerra – p. 39

Disciplina dei Consumi e prestiti nazionali – p. 39
– Giunta esecutiva per la disciplina dei consumi – p. 40
– Comitati provinciali per la propaganda del prestito nazionale – p. 40

Le proteste – p. 40

I prigionieri austro-ungarici e il Campo di concentramento di Caira-Cassino – p. 43

I profughi di Caporetto – p. 45

Dopoguerra – p. 46
– Solidarietà e assistenza: Colonie agricole e associazioni dei reduci – p. 46
– Il ricordo dei caduti: lapidi e monumenti – p. 47

Aspetti militari: l’aviazione – p. 51

Aspetti militari: il 4 novembre 1918 nella nota di Olindo Bartolomucci – p. 53
La Grande guerra e i militari dell’alta Terra di Lavoro – p. 55
Bilanci – p. 60

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Acquafondata – p. 69
Alvito – p. 73
Aquino – p. 83
Arce – p. 89
Arpino – p. 97
Atina – p. 111
Ausonia – p. 125
Belmonte Castello – p. 129
Broccostella – p. 131
Campodimele – p. 133
Campoli Appennino – p. 135
Casalattico – p. 137
Casalvieri – p. 141
Cassino – p. 149
Castelforte – p. 175
Castelliri – p. 183
Castelnuovo Parano – p. 187
Castrocielo – p. 191
Cervaro – p. 195
Colle San Magno – p. 207
Coreno Ausonio – p. 211
Esperia – p. 217
Fondi – p. 223
Fontana Liri – p. 235
Fontechiari – p. 241
Formia. Castellonorato-Maranola – p. 243
Gaeta-Elena – p. 259
Isola Liri – p. 281
Itri –  p. 289
Lenola – p. 297
Mignano Montelungo – p. 301
Minturno – p. 305
Monte S. Biagio – p. 315
Pastena – p. 319
Pescosolido – p. 323
Picinisco – p. 327
Pico – p. 331
Piedimonte San Germano – p. 335
Pignataro Interamna – p. 339
Pontecorvo – p. 343
Ponza – p. 359
Roccadarce – p. 365
Roccadevandro – p. 371
Roccasecca – p. 377
San Biagio Saracinisco – p. 387
San Donato Val di Comino – p. 391
San Giorgio a Liri – p. 399
San Giovanni Incarico – p. 403
San Pietro Infine – p. 409
San Vittore del Lazio – p. 411
Sant’Ambrogio del Garigliano – p. 417
Sant’Andrea sul Garigliano – p. 419
Sant’Apollinare – p. 421
Sant’Elia Fiumerapido – p. 425
Santi Cosma e Damiano – p. 433
Santopadre – p. 437
Settefrati – p. 441
Sora – p. 445
Sperlonga – p. 469
Spigno Saturnia – p. 471
Terelle – p. 475
Vallemaio – p. 479
Vallerotonda – p. 483
Ventotene – p. 495
Vicalvi – p. 497
Villa Latina – p. 501
Villa Santa Lucia – p. 505
Viticuso – p. 509

 

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