.
Studi Cassinati, anno 2017, n. 1
> Scarica l’intero numero di «Studi Cassinati» in pdf
> Scarica l’articolo in pdf
.
di Giovanni Petrucci
.
.
.
Note
1 A. Pantoni, «Bollettino Diocesano», 1966, n. 1, p. 40: «All’abate Mansone, successore di Aligerno, spetta la benemerenza di aver stabilito, intorno all’anno 990, con i medesimi patti agrari del suo predecessore, un centro abitato presso la chiesa di S. Elia».
2 Regesti Bernardi I Abbatis Casinensis fragmenta, cvra et stvdio d. Anselmi Mariae Caplet, Romae, MDCCCLXXXX: doc. n. 479 «De Palatio Sancti Helye». Eod. die (f. ): «Paulus de S. Elia Episcopus Calinensis, pro reverentia et devotione erga Mon. Casin. et illius abbatem, in praesentia Gentilis aczuti iudicis S. Eliae, Abraymantis notarii Mon. Casin. et S. Germani, qui confecit actum in S. Elia, et testium Magistri Bruni canonici S. Germani, notarii Ihoannis de S. Elia, Petri de Perrecta, notarii Dominici Infantis, presbyteri Ihoannis paczi. diaconi Landonis de Petro de Lando et aliorum plurium proborum virorum, donatione inter vivos irrevocabiliter tradit Bernardo recipienti pro parte Monasterii, palatium suum cum domibus eidem adiacentibus quae emptae fuerunt a… et cum quadam domuncula prope palatium et iuxta viam publicam ac domos Petri de Perrecta. Palatium et domus sunt in S. Elia prope ecclesiam S. Blasii, et iuxta viam publicam, domos hered. Domini Iohannis…».
3 Regesti Bernardi I Abbatis … cit., doc. n. 480: «In Sancto Helya, pro domino Paulo episcopo Calinensi» Eodem die (f. 285 b) Bernardus attendens devotionem quam episcopus Calinensis et progenitores eius abuerunt erga Monasterium Casin., et largitionem praedicti palatii S. Eliae, tradit ei et heredibus in perpetuum, quasdam domus cum turri sitas in S. Elia prope ecclesiam S. Petri, extra et iuxta muros cum modico horticello …». Tale orticello con la torre esisteva ancora negli anni 1943, al tempo della maestra Serafina; fu acquistato da Angelo Arpino nel dopoguerra e vi fu costruito un locale.
4 Eubel Corrado, Hierarchia Catholica Medii Ævi. Summorum Pontificum, S. R. E. Cardinalium Ecclesiarum Antistitutum Series, Monasterii MDCCCCXIII, pag. 157.
5 P. Pius Bonifacius Gams, Series Episcoporum Ecclesiæ catholicæ, Ratisbonæ, 1873.
6 S. ém. Le Cardinal Alfred Baudrillart, continué a De Meyer et ét. Van Cauwenbergh, Dictionnaire d’Histoire et de Géografie Ecclésiastiques, Paris- VI, 1939, p. 1041: «Paulo fut évêque entre 1275 et 1291».
7 Girolamo Masci fu papa dal 1227 al 1292 col nome di Nicola IV. Proveniva dall’Ordine Francescano.
8 F. Ughello, Italia Sacra sive De Episcopis Italiæ et Insularum Adjacentium, Tomus Sextus, Venetiis, Apud Sebastianum Coleti, MDCCXX, p. 468, n. d’ordine 9.
9 M. Lanni, Sant’Elia sul Rapido, monografia, Napoli 1873, p. 16.
10 A. Pantoni: o. c., p. 41: «L’abate intese rimettere ordine dal lato amministrativo e politico nel territorio cassinese, praticamente in abbandono a se stesso per molto tempo, durante le lotte tra i sovrani svevi e il Papa. Questo riordinamento, basato su “inquisiziones”, fatte nei diversi luoghi dall’abate medesimo, intendevano ripristinare tutto il carico degli oneri feudali vigente in epoca anteriore, e a S. Elia ciò avvenne nel 1270. Ma i Santeliani non si adattarono a questa ripresa in pieno delle vecchie consuetudini, e finirono col ribellarsi, uccidendo pure il rettore, cioè il monaco Andrea. La vertenza dopo vari ricorsi al Re di Napoli e al Papa […] fu conclusa con una sentenza di quest’ultimo dell’anno 1273, che pur alleggerendo i carichi feudali, imponeva la ricostruzione, con muri assai robusti, della sede del rettore …».
11 Archivio di Stato di Napoli, Catasto Onciario, S. Elia, Terra di Lavoro, Distretto di Sora, Volume 1430, Anno 1754, p. 256: «Il Real Monastero di Montecassino possiede una Casa Palazziata con diversi commodi e con un orto contiguo nella Ripa, fuori l’abitato, sita nel luogo detto La Parrocchia di S. Biasio, confinante con D. Benedetto Barbiero, Carmine Caccia, la strettola, la forma dell’acqua del Montano e Via pubblica».
12 Regesti Bernardi I Abbatis … cit., doc. n. 364: «obligat ad faciendum muros et complendum usque ad annum ab hodie numerandum in loco ubi elegerimus pro domo et hospitio nobis convenientibus et successoribus nostris . qui quidem muri habeant in altitudine in loco ubi minus habebunt preter fundamentum a terra usque sursum septem cannas . ad publicam mensuram Sancti Germani (f. 171b). In spissitudine autem usque ad primum solarium preter spissitudinem fundamenti quod spissius esse debet septem palmos, . usque ad secundum vero solarium palmos quinque et deinceps quattur palmos usquequo altitudo edificii consumetur. In qualibet autem fronte quadrature . habeat quindicim cannas . in longitudine. Ita quod in summa sint sexaginta canne cum ydonei cantoni bus . fenestris portis et hostiis de lapidibus quadratis sicut ordinaverimus apponendis… muros vero infra ipsum antedictum pro diversis habitaculis dividendis facendo. ligamina ferrum, tegulas et alia quecumque ad ipsum opus necessaria ministrari de nostra Camera faciemus».
13 G. Petrucci, Il sobborgo di Limata di SS. Onofrio, in «Studi Cassinati», n. 2, a. XV, aprile-giugno 2015, p. 94.
14 M. Lanni, Sant’Elia sul Rapido … cit., p. 16: «Lo stemma, ch’era sulla porta della casa Angelosanto a scudo ellittico in campo d’argento, diviso nel mezzo da una semplice linea, non si conosce a quale famiglia appartenesse in origine, ma rimonta a grande antichità, e forse ai tempi delle Crociate; ed era molto espressivo: Dal lato destro eravi lo scacchiere, che dinota la guerra, perché con esso i militi rimuovevano la noia ne’ lunghi assedii; e tre cipressi, che ne esprimono gli effetti. Dall’altro lato il fiume che significa il tempo che scorre; l’oca col serpe nel becco, il vigilare con prudenza; e la cometa, le eventualità sinistre, cui debbono essere rivolte la vigilanza e la prudenza. I due scompartimenti erano forse stemmi di due famiglie riunite in una, la prima distinta per armi, l’altra per ricchezze acquistate con l’industria».
15 Dizionario Enciclopedico Italiano, v. I, p. 720: «assicellato s. m. [der. di assicella]. In araldica, convenevole partizione costituita da file di rettangoli di due smalti alternati, posti in palo nel senso del lato più lungo. Nel blasonare si numerano le file dall’alto in basso e sempre i pezzi se meno di 15. L’a. innastato presenta i pezzi spostati in modo che i due smalti si contrappongono solo in parte, per la metà del lato più lungo dei rettangoli. Sia l’a. sia l’a. innestato possono anche essere disposti in banda, in fascia, in sbarra»; Vocabolario della Lingua Italiana Treccani, v. I, p. 308: «assicellato s. m. [der. di assicella]. In araldica, rara suddivisione dello scudo costituita da file di rettangoli di due smalti diversi alternati, che possono essere disposti in palo (cioè in senso verticale), in fascia (in senso orizzontale) o in sbarra (inclinati da sinistra a destra); Gabrielli, Dizionario della lingua italiana: «assicellato, s. m. (arald.) Partizione di un blasone costituita da file di rettangoli di due smalti diversi e alternati».
16 Ringraziamo di cuore il mastro Pasquale D’Agostino, nostro prezioso ed esperto collaboratore, che, realizzando la base del calco della Chiave di Volta, successivamente da noi rifinita, ha permesso una lettura piuttosto sicura del bassorilievo, e l’arch. Lino Marsiglia che ha curato l’elaborazione della planimetria.
17 Archivio di Stato di Napoli, Catasto Onciario, S. Elia … cit. Le famiglie che portavano questo cognome erano diciotto; quelle di origini nobili ritenevano opportuno evidenziare la loro condizione. Benedetto Angelosanto, di Via Croce, uno degli ultimi eredi, non ne sa nulla.
18 Dal manoscritto La Terra di Sant’Elia.
(232 Visualizzazioni)