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L’Inchiesta – 17.05.19, di Valentino Mattei
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18 maggio 1944 – 18 maggio 2019: sono passati 75 anni dallo sfondamento della linea Gustav e domani si svolgerà, a Cassino, l’ultima cerimonia commemorativa inerente ai festeggiamenti connessi a questa ricorrenza. Molte sono le motivazioni e le persone che in questo periodo vengono ricordate a perenne monito affinché mai più avvenga quanto di più terribile possa accadere all’uomo: la guerra.
Da allora ad oggi molti hanno narrato gli eventi bellici che videro Cassino al centro dei furiosi scontri del gennaio-maggio 1944, offrendone varie chiavi di lettura e approfondendo, in vario modo, i diversi aspetti.
Primo italiano a raccontare la Battaglia di Cassino fu Walther Nardini, autore del libro dal titolo “Cassino. Fino all’ultimo uomo”, edito da Mursia nel 1975 che, tradotto anche in tedesco, ne permise la diffusione anche in Germania, dove ebbe molto successo. La stesura del libro prese il via in un albergo di Rimini, alla fine degli anni sessanta, dove, per caso, Nardini conobbe un reduce tedesco che gli raccontò la sua esperienza nel cassinate. Fu grazie a quel racconto che si appassionò alla storia bellica del cassinate tanto che decise di cimentarsi, per la prima volta, nella stesura di un libro. Le ricerche, durate circa sette anni, si protrassero fino agli inizi degli anni settanta e nel 1975 culminarono con la pubblicazione dell’opera.
“Cassino. Fino all’ultimo uomo” è un libro che racconta la Battaglia di Cassino in modo semplice ma completo, discorsivo e ricco di particolari, i fatti sono narrati attraverso la “viva voce dei soldati” che vi presero parte; si legge con la semplicità di un giallo, accattivante e incalzante, ma allo stesso tempo narra una verità storica estremamente cruda, parte integrante della storia del nostro territorio. Si evidenzia la centralità e l’importanza dell’uomo (fino all’ultimo) in tutte le sue scelte e azioni; ogni singolo soldato era parte di un ingranaggio più grande dove, il suo operato, piccolo o grande che fosse, era necessario alla buona riuscita dell’operazione. Nardini ci ha raccontato la Grande Storia attraverso chi l’ha scritta realmente e l’ha vissuta sulla propria pelle. Ha dato voce a tutti, senza distinzione alcuna. Paradossalmente era l’italiano più conosciuto dai veterani della Battaglia di Cassino dove è tornato nel 2004 e, da ogni reduce con cui si fermava a parlare, riceveva sempre la stessa risposta “ma certo, noi ci conosciamo, ci siamo scritti qualche anno fa quando stava scrivendo il suo libro!”. E’ riuscito, attraverso le testimonianze dei combattenti, a ricostruire, più di ogni altro autore, tutti gli avvenimenti delle quattro battaglie che colpirono Cassino. Possiamo considerare la sua opera una sorta di diario dove sono riportate in maniera precisa gli stati d’animo, le speranze, le pene di quelle centinaia di uomini, di ogni schieramento, impegnati in un conflitto certamente tra i più nefasti e cruenti della Seconda Guerra Mondiale. In quell’anno, il 2004, in occasione del 60esimo anniversario fu ricevuto dal Sindaco della città, Dott. Bruno Scittarelli e dall’Assessore alla cultura, Dott.ssa Iris Volante, che gli fecero dono, quale segno di riconoscenza, della medaglia d’argento coniata appositamente in occasione dei festeggiamenti.
Qualche giorno fa, il 10 maggio 2019, Walther Nardini ha raggiunto tutti quei soldati ai quali nel suo libro diede un volto e un nome e tramite i quali ha raccontato la Battaglia di Cassino, lasciandoci quel “Libro di Storia” che parla della nostra città e del suo triste passato, un libro letto e apprezzato da molti e che costituisce una pietra miliare nella storia di Cassino e della Campagna d’Italia e fa si che Walther Nardini può sicuramente essere considerato un benemerito della storia recente di Cassino.
Walther Nardini nasce il 24 dicembre 1937 a La Spezia, dove suo padre era in servizio come ufficiale di marina. Trascorre l’infanzia nella casa di famiglia dei conti Nardini a San Leo e, dopo la guerra, si trasferisce a Rimini, dove frequenta il Liceo classico e successivamente gestisce con la madre per alcuni anni un piccolo albergo. Dopo aver conseguito la laurea in Chimica Industriale a Bologna si trasferisce a Milano nel 1969, dove lavora come consulente e mandatario europeo nell’ambito brevettuale. Nel 1975 pubblica con l’editore Mursia il volume “Cassino. Fino all’ultimo uomo”. Nel 1983 pubblica “Gli Eroi della Guerra Perduta” Ciarrapico editore, che ricostruisce gli ultimi otto mesi della guerra nel Pacifico. Nel 2004 va in stampa il suo terzo lavoro, il romanzo “The Choice (La scelta)”, sulla guerra in Vietnam, Greco&Greco editore. Muore a Milano il 10 maggio 2019 all’età di 82 anni.
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