78° Anniversario del bombardamento dell’abbazia di Montecassino – Incontro con gli scrittori

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Cassino 15 Febbraio 2022 Palazzo Badiale – Piazza Corte ore 15-18
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Partecipano Roberto Baronti Marchiò – Nicola Bottiglieri – Silvana Cirillo – Tiziana Colusso – Francesco Gui – Amedeo Di Francesco – Antonio Filippetti – Micaela Latini – Stefano Morabito – Ilaria Magnani – Laura Massacra – Mario Prisco – Salvatore Rondello – Vicenzo Salerno – Stefania Severi – Rosella Tinaburri – Saverio Tomaiuolo
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Saluti:
S.E. Rev.ma Donato Ogliari, Abate dell’Abbazia di Montecassino
Prof. Natale Antonio Rossi, Co-Presidente FUIS
Dott. Enzo Salera, Sindaco di Cassino
Dott. Marino Fardelli, Difensore Civico Regione Lazio
Dott. Danilo Grossi, Assessore alla Cultura, Comune di Cassino
Prof. Gaetano de Angelis-Curtis, Direttore Museo Historiale
Prof. Marco Dell’Isola, Rettore dell’Università di Cassino e del Lazio Meridionale
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Comunicato della Federazione Unitaria Scrittori Italiani:
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CIVILE PELLEGRINAGGIO DEGLI SCRITTORI ITALIANI ALLE RADICI DELL’ IDENTITA’ EUROPEA – LA BATTAGLIA DI MONTE CASSINO
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La mattina del 15 febbraio 1944 dalle ore 9,28 fino alle ore 13.00 in più ondate142 fortezze volanti e 87 bimotori sganciarono 453 tonnellate di bombe sull’Abbazia di Montecassino radendo al suolo il luogo di culto fondato nel 529 da S. Benedetto, Patrono dell’Europa. In poche ore furono spazzati via più XV secoli di storia, uccidendo allo stesso tempo centinaia di civili che si erano rifugiati fra le antiche mura, credendo che l’esercito alleato avrebbe rispettato questo simbolo della Cristianità, Casa fondatrice del monachesimo occidentale. Un mese dopo il 15 marzo 775 aerei da bombardamento sganciarono 1000 tonnellate di esplosivo su circa 2,6 chilometri quadrati, distruggendo l’intera cittadina di Cassino, sulle cui rovine fu combattuta fino al mese di maggio una battaglia fra le più cruente della seconda guerra mondiale.
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Le conseguenze di quegli eventi sono incisi nella geografia del territorio, ma ancora di più nella memoria e nella coscienza delle famiglie coinvolte in quella tragedia conosciuta in tutto il mondo. A testimonianza della violenza dello scontro restano oggi i cimiteri di guerra, vere e proprie cicatrici della storia, che raccolgono caduti provenienti da almeno 25 nazioni che combatterono sotto le bandiere della Germania, Inghilterra, Francia, Polonia, Italia, Stati Uniti. Disposti nei luoghi dello scontro si possono vedere come il primo esempio dell’Europa morale che anni dopo è divenuta identità politica.
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A 78 anni dalla distruzione dell’Abbazia e della cittadina di Cassino gli scrittori italiani ritornano sui luoghi del martirio per riflettere su una pagina della liberazione dell’Italia dall’occupazione nazi-fascista, ma soprattutto per ricordare alle nuove generazioni che il mantenimento della pace, della quale abbiamo goduto in questi decenni, è dovuto al sacrifico di quanti si sono immolati per noi, ma soprattutto che la pace è un bene del quale devono godere tutti i paesi del mondo.
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A circa un chilometro in linea d’aria dall’Abbazia sorge “Monte Calvario” nei mesi della guerra indicato come Quota 593 , qui vi furono violentissimi combattimenti che oggi sono ricordati da un obelisco che i polacchi hanno eretto a memoria dei loro caduti sul quale è incisa questa frase: “Per la nostra e la vostra libertà noi soldati polacchi demmo l’anima a Dio, i corpi alla terra d’Italia, alla Polonia i cuori”. Possa questa iscrizione ispirare quanti compiono un civile pellegrinaggio alle radici della nostra identità europea.
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La Presidenza
Natale Antonio Rossi
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