CERIMONIA DI COMMEMORAZIONE A CORENO AUSONIO: IL SACRIFICIO DEI VV.FF GIACOMO ASPERTI E VINCENZO ENOTRIO

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«Studi Cassinati», anno 2024, n. 1

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di

Erasmo Di Vito

Fabio Asperti tra il sindaco Simone Costanzo ed Erasmo Di Vito.

Il 19 gennaio 2024 nell’80° anniversario, è stata ricordata nel Municipio di Coreno Ausonio, proprio a pochi passi da dove essa si consumò, la tragedia di Giacomo Asperti e Vincenzo Enotrio rimasti ferito a morte nella piazza principale del paese il 19 gennaio del 1944 nel corso di una operazione di soccorso alle popolazioni da sfollare dal sud Pontino verso le retrovie del fronte.

PRESENTE

Fabio Asperti (nipote di Giacomo e figlio di Battista) al quale il sindaco Simone Costanzo ha espresso gratitudine in quanto giunto con la famiglia per l’occasione dalla provincia bergamasca per rivocare la figura del nonno. Il sindaco Costanzo ha provveduto a consegnare a Fabio Asperti una targa in ricordo del nonno Giacomo e ha rivolto un particolare ringraziamento a Giuseppe Caucci (Ass. Linea Gustav Fronte Garigliano) ed Erasmo Di Vito per le ricerche svolte sulla vicenda, sulla storia personale e sulla vita breve ma intensa, eroica ed operosa di Giacomo Asperti.

NOTIZIE BIOGRAFICHE

Nato a Romano di Lombardia (Bergamo) il 23 luglio del 1913, Giacomo, figlio di Giuseppe, a due anni perde la mamma, Battistina Piana. Si ritrova così a crescere con una matrigna con la quale il rapporto non fu mai felice e, forse anche per questo, di lui ben presto si perdono le tracce; il ragazzo, che aveva appena compiuto 21 anni diventando maggiorenne, era di fatto scomparso. La famiglia riceve notizie del giovane Giacomo solo un anno dopo1. Giungono dal Pontino, dove migliaia di agricoltori provenienti dalle regioni del Nord-Est si erano trasferite nell’ambito della poderosa politica di bonifica delle paludi voluta da Benito Mussolini. Non è ben chiaro il motivo per cui Giacomo sia arrivato nel Pontino; forse spinto da ragioni di cuore. Dopo qualche tempo, sposa Giulia Zoccherato, una ragazza originaria di Padova che si era trasferita a Littoria, ora Latina, con la famiglia.

Nel frattempo, effettua ogni tipo di lavoro, fino ad entrare nei Vigili del Fuoco con servizio continuativo e permanente a partire dal 2 aprile 1940.

LA STORIA

Sono gli anni della guerra e i Vigili del Fuoco di Littoria sono impegnati giorno e notte in interventi di soccorso e salvataggio in prossimità della linea del fronte. Tante le operazioni; come quella, purtroppo l’ultima, che causò la morte di Giacomo Asperti e Vincenzo Enotrio.

Era il 19 gennaio del 1944, quando una operazione di soccorso porta una squadra di VVFF nell’estremo sud della provincia di Latina, proprio a ridosso della Linea Gustav, in quei giorni attestata sul fiume Garigliano. Lungo la sponda sinistra vi erano gli eserciti alleati, sulla destra i tedeschi. In particolare, come disposto dalla Prefettura, il Comando VVFF di Latina aveva ordinato ad una squadra di sei vigili, tra cui Asperti ed Enotrio, di effettuare un intervento nel comune di Castelforte, che fino al marzo del 1947 comprendeva anche il territorio dell’attuale comune di Santi Cosma e Damiano2. Il «19 gennaio 1944, a bordo di un camion con rimorchio [la squadra] si portava in questo territorio per soccorrere la popolazione civile per lo sfollamento altrove e recando loro viveri ecc. …”»3.

Giacomo Asperti.

In particolare, «gli sfollati erano radunati in contrada Arole di Santi Cosma e Damiano [nella frazione Ventosa, dove è situato il cimitero nda], da qui, con camion o a piedi, erano condotti a Coreno Ausonio, ove erano ospitati nella chiesa di Santa Margherita, trasformata in centro di raccolta»4.

In effetti, in quei mesi, la chiesa parrocchiale di Coreno veniva utilizzata dai Tedeschi come luogo di permanenza dei civili da sfollare nelle retrovie. «Uscendo dalla casetta per andare al ‘giardino’ incontriamo gente di Castelforte e di Ventosa che ritorna in paese, da dove furono forzatamente sfollati alcuni giorni fa. Raccontano che prima sono stati chiusi nella chiesa Santa Margherita di Coreno, poi trasportati a Priverno e rinchiusi nell’abbazia di Fossanova, da dove sono riusciti a fuggire. Ora tornano alle loro case»5.

Al termine delle operazioni, non potendo fare ritorno a Latina utilizzando la via Appia, così come avevano fatto nel viaggio di andata in quanto un bombardamento aveva interrotto la viabilità di accesso all’antica consolare, la squadra di Vigili del Fuoco dirottò verso Coreno per rientrare attraverso Ausonia. Giunto a Coreno, già pesantemente colpita dai bombardamenti alleati6 «proprio vicino alla chiesa parrocchiale», nell’attuale piazza Umberto I, il mezzo dei VVFF fu colpito da una bomba d’aereo7. «Guardo le bombe staccarsi dalla fusoliera snella degli aerei e scendere veloci sull’abitato; ed improvvisamente mi lascio andare ad una bestemmia, la prima della mia vita: una bomba ha colpito la nostra casa, dalla quale si alza una terribile colonna di fumo e polvere»8. «Si apprende – non so come – che il nostro paese è stato fortemente bombardato, che una casa vicina alla mia è crollata, che molte case sono state distrutte. Chissà se quando ritornerò a Coreno (ammesso che possa tornarvi per grazia di Dio) potrò trovare ancora in piedi la mia abitazione»9.

Della squadra dei vigili due, l’autista Giacomo Asperti e Vincenzo Enotrio, rimasero gravemente feriti10. Gli altri si salvarono, forse perché, probabilmente, si trovavano all’interno della chiesa al momento del bombardamento. Non sono stati trovati documenti per ricostruire le fasi successive al bombardamento ma è verosimile che sia stato tentato un disperato trasferimento dei feriti verso l’ospedale militare tedesco di Pontecorvo.

Asperti morì quasi subito, lungo la strada per Ausonia e poi «la salma senza il visto delle autorità civili venne trasportata a Latina dove trovasi sepolta nella prima aiuola a destra, 5^ fossa, 4^ fila e precisamente all’ingresso»11. Il seppellimento risale al 22 gennaio 194412.

Vincenzo Enotrio, invece, morì alcuni giorni dopo, il 3 febbraio 1944, nell’ospedale di Roma dove era stato trasportato nella speranza di salvargli la vita13.

Solo ‘tardivamente’ – su sentenza del 1 marzo 1945 del Tribunale di Cassino, all’epoca trasferito per questioni di guerra a Sora – fu redatto dal Comune di Ausonia l’atto di morte di Giacomo Asperti14.

«Non avendo il Comune di Ausonia proceduto a suo tempo alla trascrizione, questo Comando si è premurato di richiedere l’estratto dall’originale, per la tardiva iscrizione esistente alla Cancelleria del Tribunale Civile di Cassino in Sora, della sentenza registrata al n° 110, V.G. 1945, emessa sin dal 1 marzo 1945 e con il medesimo procedeva alla registrazione nel Comune di Latina»15. E solo nel 1957 la salma di Giacomo Asperti è stata definitivamente trasferita nel paese natio di Romano di Lombardia, per il riposo eterno nella sezione Caduti in guerra del locale cimitero.

Ma le tragedie belliche della famiglia Asperti non cessarono nel gennaio del 1944; con un drammatico accanimento del destino. Dopo quattro mesi dalla morte di Giacomo, infatti, si aggiunge anche quella della moglie Giulia, che perse la vita a Littoria a seguito di un altro bombardamento. Triste ironia della sorte, a pochi giorni dalla fine della guerra una bomba colpì il cascinale dove si era rifugiata tutta la famiglia di Giulia, facendo crollare un pesante portone che si schiantò su di lei uccidendola all’istante.

Giacomo e Giulia avevano avuto quattro bambini (Giuseppina del 1935, Battista del 1937, Rosella del 1939 e Guerino del 1942) che in pochissimo tempo rimasero orfani di entrambi i genitori1. I quattro, le due donne sono ancora viventi, furono per un breve periodo accuditi dagli zii materni; successivamente Giuseppina, Battista e Rosella furono ricondotti a Romano di Lombardia dall’unico fratello di Giacomo e sistemati in collegio mentre Guerrino venne adottato da una famiglia del luogo.

LE RICERCHE

Le case sventrate dai bombardamenti di fronte alla Chiesa di S. Margherita di Coreno Ausonio.

Fabio Asperti per anni ha cercato di conoscere la storia delle ultime ore di vita del nonno Giacomo. Ha portato avanti diverse ricerche risalendo a diversi documenti ufficiali, a volte contrastanti tra loro, secondo i quali Giacomo Asperti ed il collega Vincenzo Enotrio morirono a seguito di un bombardamento aereo sulla strada Ventosa (SS Cosma e Damiano)-Coreno Ausonio-Ausonia.

Analizzando i documenti rinvenuti – a volte comprensibilmente contrastanti tra loro, considerando il delicato periodo immediatamente successivo alla guerra in cui furono redatti – la mia attenzione è stata attirata da un verbale della stazione territoriale dei Carabinieri di Castelforte, del 17 agosto 1948, in cui è scritto chiaramente che i vigili del fuoco «… a Coreno di Ausonia, proprio vicino quella chiesa parrocchiale trovarono la morte in seguito ad incursioni aeree». Nel documento, in realtà, si fa riferimento a quattro vittime, di cui non si trova però traccia negli altri documenti ufficiali, soprattutto nella certificazione del Comando Vigili del Fuoco di Latina del 6 marzo 1972 dal quale emerge che tra il 10 giugno 1940 ed il 25 aprile 1945 furono solo due le vittime subite per cause belliche dallo stesso Comando, Giacomo Asperti e Vincenzo Enotrio16. Probabilmente si tratta di un banale refuso, confondendo il numero delle vittime con quello dei sopravvissuti; la squadra di Vigili era infatti composta da sei uomini.

Tuttavia la documentazione si è rilevata preziosa in quanto, dopo 80 anni, ho potuto collocare nella piazza di Coreno Ausonio il luogo in cui persero la vita i vigili del fuoco Giacomo Asperti e Vincenzo Enotrio.

1 Ricordi del nipote Fabio Asperti.

2 Dichiarazione del 44° Corpo Vigili del Fuoco di Latina del 14 aprile 1947.

3 Dal rapporto dei Carabinieri di Castelforte del 17 agosto 1948 trasmesso al 44° Corpo dei VVFF di Latina.

4 Da Vite disperse, di Ezio D’Aprano su «Parole, simboli e segni della Memoria» (2014).

5 Dal diario di guerra La luce del focolare spento, di Mariano Di Vito.

6 Dal Diario di guerra, di Basilio Pierini.

7 Dal rapporto dei Carabinieri di Castelforte del 17 agosto 1948 trasmesso al 44° Corpo dei VVFF di Latina.

8 Dal diario di guerra La luce del focolare spento, di Mariano Di Vito.

9 Dal Diario di guerra, di Basilio Pierini.

10 Dichiarazione del 44° Corpo Vigili del Fuoco di Latina del 14 aprile 1947; Nota del Comando Vigili del Fuoco di Latina trasmessa il 24 gennaio 1947 al Comune di Latina e per conoscenza al Comune di Ausonia.

11 Ibidem.

12 Dichiarazione del 44° Corpo Vigili del Fuoco di Latina del 14 aprile 1947

13 Nota del Comando Vigili del Fuoco di Latina trasmessa il 24 gennaio 1947 al Comune di Latina e per conoscenza al Comune di Ausonia.

14 Estratto sentenza Tribunale Civile di Cassino del 1 marzo 1945.

15 Nota del Comando Vigili del Fuoco di Latina trasmessa il 24 gennaio 1947 al Comune di Latina e per conoscenza al Comune di Ausonia.

16 Elenco caduti per cause belliche del Comando Vigili del Fuoco di Latina.

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