COMMEMORATA LA DISTRUZIONE DI CASSINO

«Studi Cassinati», anno 2024, n. 1

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di

Adriana Letta*

Il sacrificio della città sia un monito a non dimenticare e a costruire la pace Ottanta anni fa a Cassino nella mattina del 15 marzo c’era il fragore dei bombardamenti, la distruzione, la paura, la morte, la disperazione. Oggi, 15 marzo 2024, sotto lo stesso cielo e lo stesso sole, c’era una gran folla di autorità, tra cui la massima carica dello Stato, il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, di associazioni, di corpi militari, di popolo e di scolaresche. Queste sventolavano bandierine tricolori per far festa al Presidente. Oggi lo spirito che animava il grande raduno commemorativo, era la volontà di non dimenticare il passato, ora che i testimoni diretti rimasti sono pochissimi e anziani, ma di tenere bene a mente quello che successe qui a causa di una guerra insensata, dissennata, ingiusta e crudele, per non ricadere, come purtroppo sta accadendo, nello stesso errore, perché la guerra porta solo lutti, distruzione, negazione dell’umanità. Bisogna far rinascere la volontà di seminare il bene della pace, per tutti. Con questo spirito ci si è stretti intorno al Monumento ai Caduti in piazza De Gasperi a Cassino, simbolo del sentire comune.

Mentre, in attesa di iniziare la cerimonia, ci si sistemava nei comparti assegnati dall’organizzazione, la piazza si accendeva dei colori delle bandiere e dei gonfaloni dei Comuni e delle Associazioni Combattentistiche e d’arma e arrivavano via via le autorità: per il Governo, Guido Crosetto Ministro della difesa, Matteo Piantedosi Ministro dell’interno, M. Elisabetta Alberti Casellati per le riforme istituzionali, le autorità regionali, provinciali e locali, tutti pronti e schierati. Il Presidente, giunto in elicottero al campo sportivo, ha raggiunto la piazza in auto ed è stato accolto con calore dal Sindaco di Cassino Enzo Salera al suono dell’Inno degli Italiani, che ha subito sottolineato gli intenti della giornata. Per prima cosa, l’emozionante omaggio ai Caduti di tutte le guerre: il Presidente, con due corazzieri, ha deposto una corona di alloro al monumento, mentre veniva suonato il silenzio e i militari scattavano sull’attenti. Poi le autorità hanno preso posto nelle tribune approntate e, dopo una preghiera letta dal Vescovo Gerardo Antonazzo, e un corale Padre Nostro, ha preso la parola il Sindaco Salera che, a nome della città, ha ringraziato gli intervenuti e particolarmente il Presidente Mattarella. In questi 80 anni è sempre stato così: la commemorazione annualmente cittadina diveniva nazionale ad ogni decennale. Cassino è oggi Città della Pace, dai tempi della faticosa e coraggiosa ricostruzione ha portato avanti una politica di pace e di collaborazione tra i popoli, ospitando anche rappresentanti dei tanti popoli che su questo suolo si batterono e morirono, come dimostrano i vari cimiteri militari della zona. Poi ha preso la parola il Presidente ed è stato particolarmente toccante. «Cassino, la città e il suo territorio, queste popolazioni, sono tragicamente entrate nell’elenco dei martiri d’Europa», ha detto, «con costi umani di dimensioni spaventose, avendo, questa terra, avuto scontri tra i più cruenti e devastanti. A quella comunità così duramente colpita, a quelle donne e a quegli uomini contro cui la furia bellica si manifestò in tutta la sua disumanità, la Repubblica esprime oggi affetto e rimpianto e, nel ricordo, si inchina alla loro memoria». Ha voluto così rendere omaggio a «un eroismo silenzioso nel tempo della sofferenza, e alla loro orgogliosa volontà di far riprendere la vita in quello che era divenuto un campo di rovine». Cassino città martire ma anche protagonista, nella fase della ricostruzione straordinaria testimone di questa risalita dall’abisso. Ha parlato del cammino straordinario di pace e di solidarietà compiuto con l’Europa in questi anni, portando alti i valori dell’unità di popolo, di democrazia, uguaglianza, giustizia sociale, valori consacrati con la scelta della Repubblica e con la Costituzione, insieme al «ripudio della guerra». Ha parlato anche dell’abbazia di Montecassino e di S. Benedetto proclamato Patrono d’Europa, quindi del dovere di costruire una pace fondata sulla dignità e sulla libertà, come è impegno della Repubblica Italiana. Dunque, far cessare, ovunque, il fuoco delle armi, riaprire una speranza di pace, ripristinare il diritto violato in sede internazionale, della dignità riconosciuta a ogni comunità. E ha concluso: «Cassino esprime un ricordo doloroso di quanto la guerra possa essere devastante e distruttiva, ma è anche un monito a non dimenticare mai le conseguenze dell’odio, del cinismo, della volontà di potenza che si manifesta a più riprese nel mondo. Cassino città martire. Cassino città della pace». Custodire e trasmettere il ricordo è dovere di tutti. È il valore e il significato di questa giornata. Al termine degli applausi che hanno accolto le parole di Mattarella, si è conclusa la cerimonia, che ha visto il Presidente, come suo solito, sostare a salutare bambini e ragazzi delle scuole. Ha anche ricevuto da parte degli Scout di Cassino accompagnati da Franco Forte, il libro che raccoglie le opere della Mostra «Scout Artigiani della pace» allestita dai ragazzi per l’80°. Onori militari al Presidente, poi i saluti e lo svuotamento della piazza, ma il cuore è rimasto colmo di emozioni, di adesione ai valori comuni, di gratitudine per una giornata di ricordo che aiuta a dare coraggio e slancio per costruire un futuro migliore.

* https://www.diocesisora.it/diocesi/commemorata-la-distruzione-di-cassino/

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