Rileggiamo … pagine di storia edite ma poco note
«Studi Cassinati», anno 2024, n. 3
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di
Giuseppe Fargnoli*
Si propone l’accorato appello lanciato dal preside Fargnoli cinque mesi dopo la riapertura nella martoriata città del prestigioso Istituto scolastico, affinché il manipolo di studenti che coraggiosamente lo frequentava potesse effettivamente e concretamente riprendere gli studi con la fornitura, in un afflato fraterno nazionale, di suppellettili, libri, strumenti, ecc. Un appello che non cadde nel vuoto, come ricordato da Gian Mimì Fargnoli nel numero precedente di «Studi Cassinati» (n. 2_2024, p. 139). |
Sulle ceneri ancora fumanti della martoriata Città, è risorto, prima scintilla di vita intellettuale, l’antico glorioso Liceo-Ginnasio «G. Carducci», nel quale tanti discepoli hanno attinto, con la loro cultura, il sacro attaccamento alla Patria.
L’affetto del luogo natio ha fatto sì che ottantuno (una volta erano seicento) giovani, quasi tutti doloranti per la immane distruzione, hanno potuto continuare i loro studi in questo istituto, mentre un piccolo coraggioso nucleo di insegnanti ha sfidato i disagi ed il miasma per rispondere alla voce della Città martire che chiamava.
Purtroppo noi siamo poveri: non abbiamo una nostra casa, né suppellettili, né libri, né biblioteca, né gabinetti per l’insegnamento.
Ma in tutti noi, docenti e discepoli, nei nostri occhi e nel nostro cuore brilla una fede che non muore: LA RINASCITA DI CASSINO.
Sappiamo che Cassino è, per gli italiani, il simbolo della Patria che, anche straziata, tutti gli italiani, deve rivivere. Essa chiama tutti gli Italiani, dal luogo del maggiore disastro, alla resurrezione.
Ed il Liceo-Ginnasio di Cassino dovrà rivivere, tornare all’antico splendore per volere concorde di tutti gli Italiani, e ad essi ora lancia il suo appello. Non domanda elemosine, che non accetterebbe, ma la dimostrazione di un affetto fraterno di comprensione, che sente di meritare da tutti i Fratelli d’Italia: sarà un libro, un quaderno, una penna, un armadio. Ma desidera che con esso, con un piccolo filo di pensiero, sia congiunta quella fede che noi abbiamo, e che cioè la ricostruzione di Cassino sarà l’inizio della rinascita dell’Italia.
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N.d.R. Il Preside del R. Ginnasio Liceo “G. Carducci” di Cassino, prof. Dott. Giuseppe Fargnoli, ci prega di pubblicare sul “Rapido” – che è la voce appassionata della città martire – questo “Appello agli italiani”, perché essi, sensibili al dolore dei fratelli di Cassino, aiutino, con un atto di solidarietà, il glorioso Istituto, che, da poco risorto, si dibatte tra stenti e difficoltà di ogni genere.
Tutto manca ad esso, da una propria sede alle suppellettili, da una biblioteca ai gabinetti scientifici, dalle lavagne alle carte geografiche, dall’inchiostro alla carta per scrivere, dai vocabolari ai testi scolastici.
In attesa che il Governo, subito dopo l’elezione della Costituente, emani per Cassino una legislazione speciale – che comprenda, nel senso più largo, la completa ricostruzione di questa sventurata città -, siamo sicuri che gli Italiani raccoglieranno, intanto, questo nobile appello del Preside prof. Fargnoli e doneranno al Ginnasio-Liceo di Cassino quanto è indispensabile perché l’antico glorioso Istituto possa avviarli verso la rinascita.
Ci rivolgiamo, in special modo, alle benemerite Case Editrici perché diano libri, carte geografiche, attrezzi scientifici; alla Fabbriche di carta perché mandino carta e quaderni; alle Fabbriche di mobili perché forniscano suppellettili.
La solidarietà degl’Italiani verso la sventurata gioventù studiosa di Cassino non può e non deve venir meno.
* G. Fargnoli, Appello agli italiani per la rinascita del Liceo di Cassino, in «Il Rapido», a. II, n. 11, 8 aprile 1946, p. 3.
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