. «Studi Cassinati», anno 2018, n. 2 > Scarica l’intero numero di «Studi Cassinati» in pdf > Scarica l’articolo in pdf . De Rosa Fernando, L’ora tragica di Montecassino, Editrice Sigraf, Pescara 2011, pagg. 179, illustr. b./n.; f.to cm. 14,5×21; ISBN 978-88-955-6635-1; € 18,00, 2ª edizione [con l’aggiunta di un inserto fotografico; 1ª edizione del dicembre 2003, Edizioni Tracce, Pescara] Per una sessantina di anni l’autore aveva conservato una sorta di diario scritto nel secondo semestre del 1943 e nel primo del 1944 quando la sua vita e quella della sua famiglia era stata sconvolta e travolta dal passaggio del fronte di guerra a Cassino. Una vita trascorsa fin lì in una più o meno tranquilla e laboriosa Cassino dei primi anni di guerra ancora non soggetta a bombardamenti fino al 10 settembre 1943. Poi per sfuggire agli attacchi aerei sempre più distruttivi, i De Rosa sfollarono nelle zone circostanti…

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. «Studi Cassinati», anno 2018, n. 2 > Scarica l’intero numero di «Studi Cassinati» in pdf > Scarica l’articolo in pdf . di Carlo Luigi Torelli . Montecassino nella storia e nell’arte. Affetti e ricordi Presso Giuseppe Guidetti, Reggio d’Emilia 1916, pp. 279-280   MONTE CASSINO NEL MARE   Bianca, greca sul pian nebbia si stende: Eccolo il monte fra spumoso mare! Qua e là una vetta, come scoglio, appare; Ed alto nel sereno, il sol risplende. Ma a poco a poco il bianco mar si fende, Ed a gonfiar comincia ed ondeggiare: La casa, il bosco, il piano verde traspare: Lieve la nebbia in fiocchi sparsi pende. E s’alza e sfuma ne l’azzurro immenso, Tal sovra tutta la creata polve Brilla l’onniveggente occhio di Dio: E tal la gloria degli umani e il denso Fumo da le superbe età dissolve, E sta, sul tempo sull’eterno, Dio.   Il fenomeno…

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. «Studi Cassinati», anno 2018, n. 2 > Scarica l’intero numero di «Studi Cassinati» in pdf > Scarica l’articolo in pdf . di Fernando De Rosa Il 18 maggio 1944, alle ore 10,50, la bandiera polacca della «divisione Carpazi» si alzava sulle rovine dell’Abbazia. Nello stesso istante duemila bocche da fuoco, che da otto mesi vomitavano tonnellate e tonnellate di esplosivi, cessavano il loro fragore assordante. Su tutta la linea Gustav gravò il silenzio della desolazione estrema: la battaglia di Cassino era finita. Dopo i Longobardi, i Saraceni e il terremoto, la quarta distruzione di Montecassino era un fatto compiuto. Oggi, a dieci anni dall’evento, il Monastero è tornato ad essere quello che fu sempre: un grande centro di cultura e fervore spirituale. Ma più non sono tornati i sepolti vivi, la gran parte dei profughi che sotto il tetto di S. Benedetto sperarono di salvarsi. Trecento ne perirono: uomini,…

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. «Studi Cassinati», anno 2018, n. 2 > Scarica l’intero numero di «Studi Cassinati» in pdf > Scarica l’articolo in pdf . di Fernando De Rosa* Pubblichiamo due articoli apparsi su quotidiani romani, scritti da uno dei sopravvissuti alla distruzione del cenobio cassinese nonché, a corredo, una lettera autografa dell’abate Ildefonso Rea. . Sono passati sei anni da quel 20 maggio 1944 quando l’ultimo colpo di cannone pose fine agli eventi di cui teatro la città di Cassino. Il tempo ha già cancellato dalla mente e dal cuore degli italiani una data, purtroppo mai rievocata che il luogo per lunghi mesi duramente conteso dagli eserciti stranieri. E con esso cadeva «liberata» la storica Abbazia che esattamente 95 giorni prima squadriglie di fortezze volanti ad ondate successive alternantisi con fitti cannoneggiamenti distrussero, lasciando sepolta viva la gran parte dei profughi accorsi nel sacro luogo invano sperando di vivere ancora, pregando e…

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