Con l’articolo pubblicato il 21 marzo 2017 sul giornale L’Inchiesta il CDSC-Onlus è stato chiamato in causa in merito al “caso Albaneta”, mettendo il relazione la nota vicenda con la pubblicazione del libro “Santa Maria dell’Albaneta – Prepositura di Montecassino” a cura di Emilio Pistilli, socio fondatore e presidente onorario del CDSC-Onlus, ed edito dall’associazione stessa. . Di seguito si allegano l’articolo in questione, il comunicato redatto in risposta, le varie repliche pubblicate sull’Inchiesta e parte dell’intervento (file audio mp4) del presidente del CDSC-Onlus in occasione della presentazione del libro. . L’ Albaneta “spacca” gli storici. Emilio Pistilli replica duramente alle accuse di Cossuto – L’Inchiesta, 28.03.17 . La replica – Albaneta, Cdsc risponde a Cossuto: “Ci critica ma non ha mai chiesto un confronto” – L’Inchiesta, 25.03.17 . Comunicato stampa 3/2017. . Caso Albaneta – Cossuto al vetriolo: ingiustificabile la posizione del CDSC sulla vicenda – L’Inchiesta, 21.03.17…

Leggi tutto

  Venerdì 3 marzo 2017, ore 17.00, presso la Sala degli Abati – Palagio Badiale – Cassino, verrà presentato il libro:                        Santa Maria dell’Albaneta                    Prepositura di Montecassino                                                                  di  Emilio Pistilli . . .   (177 Visualizzazioni)

. Emilio Pistilli, Cassino 2016. . > Scarica il file pdf del libro > Leggi su “Studi Cassinati” > Locandina di presentazione . Presentazione La ricerca condotta dal Prof. Emilio Pistilli, Presidente emerito del Centro Documentazione e Studi Cassinati, sul monastero di “S. Maria dell’Albaneta” – un’antica prepositura dell’Abbazia di Montecassino situata a circa due chilometri da quest’ultima – riporta alla luce una storia sconosciuta ai più. Ripercorrendo le tappe che lungo i secoli hanno contrassegnato questo insediamento monastico, dai suoi esordi ai nostri giorni, l’Autore ci offre una sintesi storico-cronologica di un sito che deve la sua importanza non solamente o primariamente agli aspri e sanguinosi combattimenti avvenuti nella zona dell’Albaneta, durante la cosiddetta “Battaglia di Montecassino”, consumatasi tra il gennaio e il maggio del 1944. Poiché sono a noi più vicine nel tempo, le vicende belliche relative all’ultimo conflitto mondiale si sono senza dubbio imposte alla nostra memoria,…

Leggi tutto

  Studi Cassinati, anno 2005, n. 2 di Sergio Saragosa  Dagli inizi del mese di febbraio del 1944, sulle colline che circondano la millenaria Abbazia di Montecassino, si erano susseguiti, da parte alleata, sanguinosi attacchi nel tentativo di aprire un varco nella poderosa Linea Gustav, ma senza alcun esito. Nel mese di marzo era in pieno svolgimento la terza battaglia di Cassino (15-24 marzo 1944), denominata in codice “Operazione Dickens”. Considerata la vanità degli attacchi e visto l’elevato numero delle vittime che restavano ammucchiate sulle rocce, preda di famelici ratti, il Generale neozelandese Freyberg, che al momento aveva il comando delle operazioni alleate nella zona di Cassino, e il suo ingegnere capo, Brigadiere Hanson, decisero di tentare un attacco con una colonna di carri armati sfruttando il tracciato di una antica mulattiera che dalla contrada Fonnone, nella zona ad ovest del villaggio di Caira, si arrampicava attraverso un percorso accidentato…

Leggi tutto

  Studi Cassinati, anno 2005, n. 2 di Domenico Tortolano  «La conquista di Montecassino nel 1944 si deve anche ai soldati bielorussi che combatterono insieme ai polacchi per sconfiggere le truppe tedesche». Lo ha detto l’ambasciatore in Italia della Bielorussia, Aleksei Skripko, in visita il 6 maggio a Cassino e a Montecassino dove sono sepolti anche 254 suoi connazionali. Nel cimitero militare polacco riposano 1.052 soldati, ma finora nessuno sapeva che tra le vittime delle truppe polacche comandate dal generale Anders ci fossero anche dei bielorussi. Di questo particolare infatti non ci sono citazioni neppure nelle più recenti pubblicazioni. L’ambasciatore, ricevuto in municipio dal sindaco di Cassino Bruno Scittarelli, ha spiegato che lo scorso anno la Bielorussia ha celebrato il 60° anniversario della liberazione dal nazismo. «Forse non tutti sanno che nell’esercito polacco che ha conquistato Montecassino il 18 maggio 1944, durante la seconda guerra mondiale, hanno combattuto anche soldati…

Leggi tutto

Studi Cassinati, anno 2012, n. 1 > Scarica l’intero numero di «Studi Cassinati» in pdf > Scarica l’articolo in pdf . di Domenico Tortolano . C’era anche un orso di due anni, nato sui monti della Persia, alto quasi due metri e del peso di 250 chilogrammi, a Montecassino quando il 18 maggio 1944 i soldati polacchi del gen. Anders issarono le bandiere sulle rovine del monastero benedettino distrutto dalle truppe alleate il 15 febbraio 1944 per stanare le truppe tedesche. L’orso, morto nello zoo di Edimburgo nel 1963, si chiamava Wojtek e figurava arruolato come soldato con tanto di targhetta. Fu considerato di grande aiuto in quei terribili frangenti della battaglia finale di Montecassino per il trasporto delle casse di munizioni dai camion alle batterie di mitragliatrici. Lo aveva in cura il soldato di origine ucraina Mieczyslaw Kaluzynski che racconta: ”Era socievole e gli piaceva la birra”. Wojtek ha…

Leggi tutto

  Studi Cassinati, anno 2014, n. 1 > Scarica l’intero numero di «Studi Cassinati» in pdf > Scarica l’articolo in pdf . A Gibilterra, nella Punta Europa, l’estremità più meridionale della penisola, si trova il «Sikorski Memorial», un monumento dedicato al generale polacco Wladyslaw Sikorski. L’opera, che sostituisce quelle erette nel 1945 e nel 2003,  è stata inaugurata il 4 luglio 2013 in occasione del settantesimo anniversario della scomparsa del generale polacco. Dal settembre 1939 Wladyslaw Sikorski era a capo del governo polacco in esilio nonché comandante delle forze armate polacche. Nel luglio del 1943 si era recato da Londra in Medio Oriente per visitare i contingenti militari polacchi lì schierati. Al ritorno aveva fatto tappa a Gibilterra per verificare lo stato delle fortificazioni della rocca. Il 4 luglio 1943 il suo aereo, un B-24 Liberator della RAF, ripartì da Gibilterra diretto verso l’Inghilterra  ma immediatamente dopo il decollo si…

Leggi tutto

  Studi Cassinati, anno 2014, n. 2 > Scarica l’intero numero di «Studi Cassinati» in pdf > Scarica l’articolo in pdf . di Adriana Letta Una cerimonia sentita, partecipata, toccante come poche è stata quella organizzata a  cura dei Veterani polacchi  della «Polish Army Veterans Association of America» – District No. 2, Inc., sabato 17 maggio nello slargo antistante il Museo dell’Historiale di Cassino che da quel giorno ha preso il nome di «Largo Generale Anders». L’occasione è stata l’ntitolazione, appunto, della piazza e l’inaugurazione di una statua in onore del gen. Wladyslaw Anders offerta dai Veterani polacchi residenti in U.S.A. Molte e importanti le autorità governative polacche e  italiane, ma spiccava fra tutte la Sig.ra Anna Maria Anders, figlia del grande generale, che alla sua morte, nel 1970, volle essere sepolto nel Cimitero militare polacco di Montecassino, accanto ai suoi 1052 soldati del 2° Corpo d’Armata polacco (così come…

Leggi tutto

8/8