. «Studi Cassinati», anno 2019, n. 4 > Scarica l’intero numero di «Studi Cassinati» in pdf > Scarica l’articolo in pdf . di Costantino Jadecola . «Da Casalattico scesero ad Aquino diverse famiglie di cognome Fusco e Morelli verso il 1750. In questo frattempo, anche da Santopadre vennero in Aquino varie famiglie di cognome Scappaticci, Capuano, Merolle, Sera, Di Folco, Ricci etc. In quel torno vennero pure le famiglie Quagliozzi da Roccasecca e Mazzaroppi da Piedimonte»: così mons. Rocco Bonanni1 accenna a quella che fu una vera e propria immigrazione quando Aquino era ancora feudo dei Boncompagni e tale sarebbe rimasto per altri 46 anni, ovvero fino al 1796 allorché sarebbe stato dichiarato “di regio demanio” in cambio di beni e diritti feudali per una rendita annua di circa 30 mila ducati2. Ma perché queste famiglie si spostarono dai loro paesi per trasferirsi, armi e bagagli, ad Aquino? Perché, evidentemente,…

Leggi tutto

. «Studi Cassinati», anno 2018, n. 4 > Scarica l’intero numero di «Studi Cassinati» in pdf > Scarica l’articolo in pdf . di Costantino Jadecola Aquino, nella sua bontà, gli ha intitolato meno di un moncone di strada – un vicolo che s’innesta su piazza San Tommaso – diversamente dal trattamento riservato a più fortunati personaggi che, pur non avendo nulla a che spartire con questa città o mosso un dito per essa, soprattutto per mero opportunismo politico sono divenuti titolari di strade certamente più degne di questo nome. Lui, invece, che per Aquino, e per il territorio, qualcosa pur fece, ha subìto, inevitabilmente, le conseguenze della irriconoscenza che di norma paga chi osa operare disinteressatamente a beneficio della propria terra se è vero che da epoche lontane si è soliti ammonire che nessuno è profeta nella propria patria. Mons. Rocco Bonanni, perché è di mons. Bonanni che si parla,…

Leggi tutto

. «Studi Cassinati», anno 2018, n. 2 > Scarica l’intero numero di «Studi Cassinati» in pdf > Scarica l’articolo in pdf . di Costantino Jadecola Come scrive Ottavio Cicchinelli, «l’istruzione pubblica nel Regno Borbonico era affidata ai vescovi, che sceglievano i maestri e ne controllavano l’operato; mentre il Governo si limitava ad impartire direttive di carattere generale e ad assicurare, tramite i comuni (che però non sempre collaboravano), i locali e lo stipendio ai maestri. «Si trattava, in verità, di un servizio scolastico poco efficiente: i locali erano inadeguati, i sussidi didattici molto scarsi, gli insegnanti non sufficientemente preparati. Questi ultimi non avevano una competenza specifica, poiché nella vita svolgevano tutt’altro mestiere: erano sacerdoti (nel migliore di casi), ma soprattutto artigiani (per i maschietti) e casalinghe (per le fanciulle). Le maestre, in alcuni casi, erano anche analfabete; ma non era un problema, questo, poiché le donne in quel tempo, più che…

Leggi tutto

. «Studi Cassinati», anno 2018, n. 2 > Scarica l’intero numero di «Studi Cassinati» in pdf > Scarica l’articolo in pdf . di Stefano Di Palma Dauferio, conosciuto come l’abate Desiderio di Montecassino (1027-1087), è una figura di straordinaria importanza dello sviluppo storico e artistico del Meridione italiano; figlio dei duchi longobardi di Benevento, egli diventò monaco presso il monastero di Santa Sofia dove mutò il suo nome in quello di Desiderio. Nel 1058 fu chiamato alla guida del cenobio di Montecassino; nel 1059 divenne cardinale presbitero di Santa Cecilia in Trastevere e vicario papale nel sud della penisola, finché nel 1086 ascese al soglio pontificio – se pur brevemente per morte sopraggiunta – con il nome di Vittore III. In particolare due caratteristiche evidenziano l’attività di questo ecclesiastico: le capacità diplomatiche (egli è ricordato come mediatore nelle contese prima tra il papato e i Normanni e poi tra papa Gregorio…

Leggi tutto

. «Studi Cassinati», anno 2018, n. 1 > Scarica l’intero numero di «Studi Cassinati» in pdf > Scarica l’articolo in pdf . di G. Ceraudo, G. Murro, V. Malakuczi*, G. Monastero** Gli scavi di Aquinum sono diventati oggi, dopo dieci anni di campagne, una realtà importante per la formazione di studenti e studiosi del settore dei Beni Culturali. Rappresentano, inoltre, uno nuovo elemento che arricchisce l’offerta culturale di un territorio dal grande potenziale in termini turistici. Nell’area di proprietà del comune di Castrocielo vengono regolarmente condotti interventi non solo finalizzati alla conoscenza scientifica ma anche al miglioramento delle condizioni di visita, di accessibilità al sito e più in generale volti alla valorizzazione del ricco patrimonio della città antica e del suo territorio, il tutto nel rispetto delle diverse competenze e prerogative istituzionali. Le strutture ottocentesche del Casale Pascale1, parte del patrimonio immobiliare del Comune, hanno fornito lo spazio per ideare,…

Leggi tutto

. Studi Cassinati, anno 2017, n. 2 > Scarica l’intero numero di «Studi Cassinati» in pdf > Scarica l’articolo in pdf . di Fabiana Di Fazio . Nel Museo della città di Aquino in provincia di Frosinone, tra le preziose testimonianze culturali, tangibili segni di identità del territorio, è conservato anche il «sarcofago delle quadrighe», del quale ci si accinge ad approfondire le vicissitudini che lo hanno interessato e che hanno fatto sì che esso salisse alla ribalta delle cronache internazionali1. Attraverso la suggestiva discorsività elaborata dalla archeologa Elisa Canetri e ricondotta nell’opera Capolavori dell’archeologia. Recuperi, ritrovamenti, confronti. Catalogo della mostra tenutasi a Roma dal 21 maggio al 5 novembre 2013, è sapientemente valorizzata ogni peculiarità di questo rilevante bene artistico in marmo giallo, scolpito a rilievo, così descritto: «Da sinistra verso destra si svolge la gara: quattro quadrighe s’inseguono lungo il circuito. Gli aurighi indossano una tunica corta a…

Leggi tutto

  Di Palma Stefano, Cassino 2017. > Locandina di presentazione . Saluti introduttivi – Il Centro Documentazione e Studi Cassinati-Onlus nell’ambito delle sue finalità statutarie ha, tra alcuni dei suoi obiettivi primari, la ricerca e la diffusione della conoscenza della vita e delle opere dei più importanti e rappresentativi personaggi storici che hanno operato non solo nel vasto territorio dell’antica Terra Sancti Benedicti, ma anche nelle terre confinanti. Tra di essi un settore ancora poco esplorato è sicuramente quello artistico. Nel nostro comprensorio la storia dell’arte è un genere che sostanzialmente attende ancora di essere studiato come merita; mancano specifiche ricognizioni monografiche sui singoli pittori e sono sporadiche anche quelle a carattere territoriale. Così se dei grandi maestri da noi operanti abbiamo continue citazioni in svariati saggi e contributi, i pittori da più parti definiti come “minori” che hanno però arricchito con le loro arti gli interni delle nostre chiese…

Leggi tutto

. Studi Cassinati, anno 2017, n. 1 > Scarica l’intero numero di «Studi Cassinati» in pdf > Scarica l’articolo in pdf . di Costantino Jadecola . Il personaggio è noto a chi è molto addentro le cose ecclesiastiche per essere stato colui che, al Concilio di Trento (1545-1563), al fine di porre rimedio ad alcune storture presenti nella chiesa del tempo, specialmente per il disinvolto uso dei benefici, affermò l’illiceità di certi comportamenti qualificandoli addirittura alla stregua della simonia. Era stato «Paolo III, che lo aveva eletto per Vescovo, e Governatore», scrive Pasquale Cayro, a voler «per la sua gran dottrina destinarlo per uno de’ quattro Giudici del Concilio di Trento, e già egregiamente si condusse in tutte le controversie, e dispute insorte in materia di Dogma, e di riforma, com’osservar si può negl’Atti dell’istesso Concilio. Anzi è degna di esser letta una sua circolare, scritta da Trento a venti Maggio…

Leggi tutto

. Studi Cassinati, anno 2017, n. 1 > Scarica l’intero numero di «Studi Cassinati» in pdf > Scarica l’articolo in pdf . di Giuseppe Ceraudo, Giovanni Murro, Valentina Petrucci, Agnese Ugolini, Paola Giglio, Paola Guacci, Salvatrice Pantano . Gli scavi di Aquinum, giunti ormai all’ottava campagna, hanno anche quest’anno restituito importanti elementi per la ricostruzione della storia della città romana, localizzata per buona parte nel territorio di Castrocielo, in località S. Pietro Vetere. Le  terme  centrali  appaiono   inserite  all’interno  del  sistema  urbanistico  aquinate secondo uno schema di tipo “pompeiano”, occupando cioè un interno isolato. Le strutture insistono su un’area di circa 9000 mq (con ampie porzioni ancora da scavare) e risultano ad oggi uno dei complessi termali più importanti del territorio laziale e non solo (fig. 1 – fig. 2). La campagna del 2016 ha voluto concentrarsi nell’indagine di alcuni ambienti non ancora scavati nella porzione occidentale dell’area dell’edificio (in…

Leggi tutto

. Studi Cassinati, anno 2016, n. 3 > Scarica l’intero numero di «Studi Cassinati» in pdf > Scarica l’articolo in pdf . di Costantino Jadecola Secondo qualcuno era il 1917, e quindi era ancora in corso la Grande Guerra, quando ad Aquino s’incominciò a parlare di aeroplani. Ma perché? Perché una specifica commissione a ciò preposta avrebbe individuato in questa località, così come in prossimità di Frosinone, altrettante aree che ben si sarebbero potute utilizzare, ovviamente previo opportuni adattamenti, per il decollo e l’atterraggio degli aerei. Se così fosse, dovremmo apprestarci quanto meno a programmare eventi per celebrare come si conviene il secolo di vita dello scalo aquinate e di quello frusinate. Il guaio è, però, che, al di là di ciò cui si è accennato, mancano ulteriori fonti a riguardo, cosicché per forza di cose bisogna procrastinare il centenario almeno di una decina di anni e accontentarsi semmai di celebrare…

Leggi tutto

Studi Cassinati, anno 2013, n. 3 > Scarica l’intero numero di «Studi Cassinati» in pdf > Scarica l’articolo in pdf . di Costantino Jadecola È difficile poter descrivere la reazione che la scena provocò in chi, quella notte, ebbe l’occasione di imbattersi in essa. Definirla raccapricciante forse non è esaustivo: «abbiamo trovato al piano superiore della cartiera e precisamente nella stanza detta della caldarella il cadavere del Iadecola Giovanni giacente bocconi tra i due punti d’appoggio dell’asse motore, completamente denudato e con l’arto inferiore mutilato. I vestiti e la biancheria erano strettamente avvolti ed intrisi di sangue all’asse del motore mentre per quasi tutta l’altezza delle pareti abbiamo visto del sangue spruzzato, in taluni parti a larghe chiazze e brandelli di carne»1. È la relazione del comandante la stazione dei RR.CC. di Aquino, il brigadiere Pasquale Corsale, subito accorso con i carabinieri Nicola Rossi e Antonino De Maio dopo essere…

Leggi tutto

11/11