. Studi Cassinati, anno 2017, n. 3 > Scarica l’intero numero di «Studi Cassinati» in pdf > Scarica l’articolo in pdf . di Maurizio Zambardi . Chissà se il compianto Antonio Vecchiarino abbia mai pensato o creduto che con un suo semplice e “furtivo” gesto, quello cioè di scrivere il suo nome e cognome con una matita sulla parete di un piccolo ambiente di servizio di un edificio religioso quando aveva 18 anni, oltre ad immortalare nel tempo il suo ricordo, avrebbe consentito di far conoscere, a poco più di un secolo di distanza, dove ora si trovano sepolte le sue spoglie mortali? Sembra quasi un racconto tratto dalle pagine del romanzo Cent’anni di solitudine dello scrittore Gabriel García Márquez, premio Nobel per la Letteratura nel 1982. Oggigiorno scrivere il proprio nome in un luogo è abbastanza frequente, specie per gli adolescenti che si trovano in un’età nella quale si…

Leggi tutto

1/1