. Studi Cassinati, anno 2017, n. 3 > Scarica l’intero numero di «Studi Cassinati» in pdf > Scarica l’articolo in pdf . di Emilio Pistilli* . Nasce nel 1908, muore nel 1936 e … nel 2003 pubblica un libro sulla distruzione di Montecassino! Un veggente? O io ho bevuto un po’ troppo? Macché! Nulla di ciò. Sono i miracoli di internet che, tra motori di ricerca ed enciclopedie on line, sembra aver fatto confusione tra due omonimi De Rosa: uno anarchico antifascista, milanese vissuto a Torino; l’altro cassinate, sopravvissuto miracolosamente al bombardamento dell’abbazia di Montecassino e vivente. Ma vediamo cosa è accaduto. Il 24 ottobre del 1929 il principe Umberto di Savoia si trovava in Belgio per chiedere la mano della principessa Maria José; quella mattina si era recato alla tomba del Milite Ignoto per il tradizionale omaggio. Un colpo di pistola interruppe la cerimonia: il bersaglio mancato era proprio…

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. Studi Cassinati, anno 2017, n. 3 > Scarica l’intero numero di «Studi Cassinati» in pdf > Scarica l’articolo in pdf . . Nella parte costiera del Comune di San Vito Chietino, su un «inaccessibile promontorio coperto di aranci e di olivi» posto fronte mare, si trova una «piccola casa rurale» ricca di memorie di Gabriele d’Annunzio, oggi chiamata appunto «eremo dannunziano» perché il vate vi trascorse due mesi dell’estate del 1889. Dall’eremo si domina la suggestiva marina di S. Vito da cui si diparte uno dei trabocchi che caratterizzano le coste del basso Adriatico. Il trabocco, o trabucco, imponente costruzione realizzata in legno e utilizzata come antica macchina da pesca, fu uno degli elementi che fermò l’attenzione di Gabriele d’Annunzio. Volle allora andare a soggiornare in uno stabile lì nei pressi, in quello che egli stesso definì il «buen retiro» dove ospitò alcuni dei più grandi artisti del tempo…

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