. «Studi Cassinati», anno 2018, n. 4 > Scarica l’intero numero di «Studi Cassinati» in pdf > Scarica l’articolo in pdf . di Benedetto Di Mambro L’epigrafe C.I.L. X 5163 incisa su una roccia posta a 120 metri di distanza a monte del Santuario di Casalucense in Comune di Sant’Elia Fiumerapido così recita: NVMPHIS  AETER NIS  SA CRVM TI  CL  PRAEC  LIGAR MAGONIANVS  PER PRAECILIVM  ZOTICVM PATREM  AQUA(M) INDUXIT La sua traduzione e interpretazione, a mio parere, dal 1993, è la seguente: «luogo sacro alle ninfe eterne, al tempo dell’imperatore Tiberio Claudio, Precilio Ligario Magoniano spinse l’acqua attraverso i terreni di suo padre Precilio Zotico» cioè che «costruì una condotta d’acqua attraverso i terreni di suo padre Precilio Zotico»1. Ci torneremo in seguito. Si tratta di una «metonimìa»2. D’altro canto c’è da dire che molto si è parlato e scritto di questa epigrafe e ancora se ne discute dal 1865…

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