Studi Cassinati, anno 2012, n. 1 > Scarica l’intero numero di «Studi Cassinati» in pdf > Scarica l’articolo in pdf . di Fernando Riccardi . Nel 2004 il governo Berlusconi istituì la “giornata del ricordo”. Ogni 10 febbraio si sarebbe dovuto rammentare il martirio subito da fiumani, istriani e giuliano-dalmati ad opera delle bande comuniste di Tito. Un provvedimento sacrosanto, legittimo, doveroso anche se giunto in colpevole ritardo. Più di 10 mila i nostri connazionali scaraventati nelle orride foibe carsiche tra il settembre del 1943 e il maggio-giugno del 1945, mentre in 350 mila furono costretti ad abbandonare quelle terre dopo l’entrata in vigore dell’iniquo trattato del 10 febbraio 1947. Grazie a quell’accordo scellerato, avallato dal nostro tremebondo esecutivo, le province di Pola, Fiume, Zara e parte cospicua di quelle di Gorizia e di Trieste, da sempre italiane, passarono definitivamente alla Jugoslavia. Da quei tragici eventi è trascorso più di…

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