La scomparsa del presidente onorario Preside Giovanni Petrucci
. Con rammarico abbiamo appreso che oggi è venuto a mancare il Preside GIOVANNI PETRUCCI, presidente onorario del CDSC APS, profondo conoscitore della storia del territorio, conosciuto ed amato in tutto il Cassinate.Le esequie si terranno a S. Elia Fiumerapido martedì 22 alle ore 15:00. (229 Visualizzazioni)
Le case più antiche di Sancto Helia
. Studi Cassinati, anno 2017, n. 1 > Scarica l’intero numero di «Studi Cassinati» in pdf > Scarica l’articolo in pdf . di Giovanni Petrucci . Esistono ancora, nei pressi dell’unica Torre rimasta, ruderi di case costruite al sorgere del castrum nel 990 con l’Abate Mansone1, trasferito sull’altura con l’abbandono di S. Elia Vecchio. I muri sono innalzati con pietre di fiume, nei pavimenti si riconoscono acciottolati e le aperture di porte di entrata, di misure ridotte, mostrano archi a tutto sesto o a sesto ribassato con al centro la chiave ingentilita da un disegnino. Dovrebbero essere esplorate attentamente e catalogate, perché dimostrano la loro origine del Basso Medioevo. In questa ricerca ne descriviamo solo alcune più significative per una eventuale ricostruzione ideale del castrum che possono contribuire a dare prova anche della loro importanza nei secoli passati. Di esse restano testimonianze visibili ed incontrovertibili: quella del Vescovo di Carinola, il…
Benedetta e i figli. Il bombardamento di Venafro del 15 marzo 1944: errori strategici e drammatiche conseguenze.
. Studi Cassinati, anno 2016, n. 4 > Scarica l’intero numero di «Studi Cassinati» in pdf > Scarica l’articolo in pdf . di Giovanni Petrucci . Seguivo mio padre con la testa girata verso l’alto, contando le squadriglie che solcavano lentamente il cielo sgombro ed azzurro, perciò ero rimasto indietro. Molti venafrani come me dalla mattina avevano il viso rivolto all’insù per ammirare il volo; mai avevano assistito ad un passaggio così continuo e compatto di formazioni di fortezze volanti. Esse tutte uguali a punta di frecce emettevano un rombo lamentoso di organo, grave, lugubre che trasmetteva un certo tremolìo per le membra, anche se si era al sicuro nella cittadina tutta francese e statunitense. Tuttavia restavano silenziosi e preoccupati. Difficilmente parlavano. A qualcuno sfuggiva la solita espressione: – Chissà quest’oggi chi piangerà? Entrò nell’ampio androne del palazzo Morra e riconsegnò gli attrezzi agli uffici di fureria francesi. Si era…
La pala di Mimì
. Studi Cassinati, anno 2016, n. 3 > Scarica l’intero numero di «Studi Cassinati» in pdf > Scarica l’articolo in pdf . di Giovanni Petrucci* Il 5 settembre 2016 se ne è andato veramente, dopo una vita di lavoro da ragazzo di otto anni all’età matura trascorsa tra Sant’Elia, Roma, Svizzera e di nuovo a Sant’Elia con papà. Nel corso delle tristi vicende della guerra tutta la famiglia si era rifugiata nella prima Galleria Boimond, il traforo sotto Valvori, di circa due metri nella parte più alta della volta a tutto sesto e di molto meno in larghezza. Vi si poteva camminare solo curvati al centro, ma non si respirava bene e molti erano dovuti andar via, come Romoletto Genovese, con i suoi, che soffriva di asma bronchiale. Felicia aveva insistito con Antonio, suo marito, Appicciarieglio: «Ho bisogno di stare calma e sicura, vicino a tante amiche, in attesa dell’evento! Vedi…
Tombe, ponti e monumenti nel territorio di Sant’Elia Fiumerapido
Studi Cassinati, anno 2015, n. 3 > Scarica l’intero numero di «Studi Cassinati» in pdf > Scarica l’articolo in pdf . di Giovanni Petrucci ANCORA SULLE TOMBE DI CASALUCENSE Riportiamo una nota dell’archeologo Don Filippo Ponari1, che risale al 1877. «Cassino, 16 settembre 1877 Direzione Archeologica. 19.9.[18]77. Oggetto: antichità di Cassino. Al Signor Direttore dei Monumenti e Scavi. Signore. Nel Comune di S. Elia fiume Rapido del Tenimento di Cassino, Terra al lato Nord di questa Città, esistono alcuni monumenti, che a mio credere son degni di memoria e mi meraviglio come dei medesimi non si trovi parola in nessuna delle monografie di questi luoghi. I detti monumenti consistono in due sarcofaghi scolpiti nella viva pietra e giacenti nel declivio del monte, che porta il nome di Casa dei Lucii, confinante con una valle ancor essa chiamata Valle Lucii. Della gente dei Lucii sono abbondantissimi i monumenti in tutte…
La storia negli stemmi, sigilli e bolli del Comune di Sant’Elia Fiumerapido*
Studi Cassinati, anno 2016, n. 1 > Scarica l’intero numero di «Studi Cassinati» in pdf > Scarica l’articolo in pdf . di Giovanni Petrucci Lo stemma [dal lat. stemma, stemmatis, n. corona, albero genealogico (grec. στέμμα, der. di στέφω, incoronare)]: insegna nazionale o civica o gentilizia è una semplice e schematica effigie disposta in base a certe regole comuni e rappresenta il simbolo, la caratteristica essenziale di uno stato, di una regione, di una provincia, di un comune, di una corporazione, di una famiglia: «complesso di determinate figure, effigiate e disposte secondo certe norme, che costituiscono il contrassegno stabile di uno stato, di persone, di famiglie e enti, portato e usato per speciale autorizzazione»1. Il sigillo [dal lat. sigillum, i, n., dim. di signum] sorta di emblema, inciso a rovescio in un calco di metallo, per lo più di forma tondeggiante, su cui sono incise figure simboliche con diciture…
Tradizioni popolari a S. Elia Fiumerapido – I giochi del «Lunedì di Casalucense»
Studi Cassinati, anno 2016, n. 2 > Scarica l’intero numero di «Studi Cassinati» in pdf > Scarica l’articolo in pdf . di Giovanni Petrucci Un richiamo ai secoli passati sono i giochi popolari del pomeriggio del lunedì della Festa di Casalucense, chiamato per antonomasia «Lunedì di Casalucense», che risalgono, come è testimoniato dalla loro stessa natura, a tempi remotissimi del Medio Evo. Alcuni di essi si sono mantenuti fino ai nostri giorni, grazie all’impegno e all’interesse sempre vivi del Comitato dei Festeggiamenti, presieduto da oltre un cinquantennio dall’ex direttore della Banca Popolare, Bonaventura Fiorillo. Una volta vi partecipava in massa la popolazione locale, senza distinzione di ceto sociale e costituivano una fonte di allegra spensieratezza, necessaria all’inizio della primavera a interrompere i lunghi periodi di duro lavoro. Accorrevano anche genti dai paesi vicini, ansiose di assistere a un divertimento sano, espressione di amore alla terra e ai suoi…