. «Studi Cassinati», anno 2018, n. 2 > Scarica l’intero numero di «Studi Cassinati» in pdf > Scarica l’articolo in pdf . di Giovanni Petrucci Riporto la trascrizione di due documenti conservati presso l’Archivio di Stato di Caserta riguardanti il primo l’uccisione di una lupa nelle campagne di Sant’Elia, avvenuta il 6 marzo 1870 e l’altro, più interessante, sull’apertura dell’Ufficio del Telegrafo, risalente agli anni intorno al 1875. A seguire il rinvenimento di un pezzo di cornicione e alcune considerazioni sulla questione delle mura ciclopiche a Sant’Elia Fiumerapido.   Uccisione di una lupa «Sora, 29 marzo 1870 Sotto-Prefettura del Circondario di Sora Oggetto: Uccisione di una lupa in S. Elia Ill.mo Sig. Prefetto della Provincia di Caserta Ai sensi della Circolare del Ministero delle Finanze del 24 febbraio 1843 fo tenere a V. S. Ill.ma il verbale sull’uccisione di una lupa in S. Elia con l’orecchio che il Sindaco assicura di…

Leggi tutto

. Studi Cassinati, anno 2017, n. 3 > Scarica l’intero numero di «Studi Cassinati» in pdf > Scarica l’articolo in pdf . di Giovanni Patrucci* . Sabato, 11 dicembre Sono circa le sei. La frazione di Valleluce è immersa in un silenzio di tomba nel sonno delle ultime ore della notte. Un gallo saluta e disubbidiente dà la sveglia dal campo, un altro gli fa eco dal pollaio di Ciccopeppe. Sono canti isolati, restii agli ordini, ai tentativi di ammaestramento e vengono subito ingoiati dalle tenebre ovattate dei vicoli. Se avvicini l’orecchio con tutta la cautela di questo mondo alla porta di una stalla, non riesci a sentire il respiro di un animale. Il pericolo ha aguzzato l’ingegno di cui i valligiani hanno in abbondanza. Le cioce ai piedi e la mente acuta. Quando le papere vogliono starnazzare, come sono solite, Errico le sa zittire con chicchi di granoturco nella…

Leggi tutto

. Studi Cassinati, anno 2017, n. 1 > Scarica l’intero numero di «Studi Cassinati» in pdf > Scarica l’articolo in pdf . di Giovanni Petrucci . Esistono ancora, nei pressi dell’unica Torre rimasta, ruderi di case costruite al sorgere del castrum nel 990  con l’Abate Mansone1, trasferito sull’altura con l’abbandono di S. Elia Vecchio. I muri sono innalzati con pietre di fiume, nei pavimenti si riconoscono acciottolati e le aperture di porte di entrata, di misure ridotte, mostrano archi a tutto sesto o a sesto ribassato con al centro la chiave ingentilita da un disegnino. Dovrebbero essere esplorate attentamente e catalogate, perché dimostrano la loro origine del Basso Medioevo. In questa ricerca ne descriviamo solo alcune più significative per una eventuale ricostruzione ideale del castrum che possono contribuire a dare prova anche della loro importanza nei secoli passati. Di esse restano testimonianze visibili ed incontrovertibili: quella del Vescovo di Carinola, il…

Leggi tutto

  Studi Cassinati, anno 2015, n. 3 > Scarica l’intero numero di «Studi Cassinati» in pdf > Scarica l’articolo in pdf . di Giovanni Petrucci ANCORA SULLE TOMBE DI CASALUCENSE Riportiamo una nota dell’archeologo Don Filippo Ponari1, che risale al 1877. «Cassino, 16 settembre 1877 Direzione Archeologica. 19.9.[18]77. Oggetto: antichità di Cassino. Al Signor Direttore dei Monumenti e Scavi. Signore. Nel Comune di S. Elia fiume Rapido del Tenimento di Cassino, Terra al lato Nord di questa Città, esistono alcuni monumenti, che a mio credere son degni di memoria e mi meraviglio come dei medesimi non si trovi parola in nessuna delle monografie di questi luoghi. I detti monumenti consistono in due sarcofaghi scolpiti nella viva pietra e giacenti nel declivio del monte, che porta il nome di Casa dei Lucii, confinante con una valle ancor essa chiamata Valle Lucii. Della gente dei Lucii sono abbondantissimi i monumenti in tutte…

Leggi tutto

  Studi Cassinati, anno 2016, n. 1 > Scarica l’intero numero di «Studi Cassinati» in pdf > Scarica l’articolo in pdf . di Giovanni Petrucci Lo stemma [dal lat. stemma, stemmatis, n. corona, albero genealogico (grec. στέμμα, der. di στέφω, incoronare)]: insegna nazionale o civica o gentilizia è una semplice e schematica effigie disposta in base a certe regole comuni e rappresenta il simbolo, la caratteristica essenziale di uno stato, di una regione, di una provincia, di un comune, di una corporazione, di una famiglia: «complesso di determinate figure, effigiate e disposte secondo certe norme, che costituiscono il contrassegno stabile di uno stato, di persone, di famiglie e enti, portato e usato per speciale autorizzazione»1. Il sigillo [dal lat. sigillum, i, n., dim. di signum] sorta di emblema, inciso a rovescio in un calco di metallo, per lo più di forma tondeggiante, su cui sono incise figure simboliche con diciture…

Leggi tutto

  Studi Cassinati, anno 2016, n. 2 > Scarica l’intero numero di «Studi Cassinati» in pdf > Scarica l’articolo in pdf . di Giovanni Petrucci   Un richiamo ai secoli passati sono i giochi popolari del pomeriggio del lunedì della Festa di Casalucense, chiamato per antonomasia «Lunedì di Casalucense», che risalgono, come è testimoniato dalla loro stessa natura, a tempi remotissimi del Medio Evo. Alcuni di essi si sono mantenuti fino ai nostri giorni, grazie all’impegno e all’interesse sempre vivi del Comitato dei Festeggiamenti, presieduto da oltre un cinquantennio dall’ex direttore della Banca Popolare, Bonaventura Fiorillo. Una volta vi partecipava in massa la popolazione locale, senza distinzione di ceto sociale e costituivano una fonte di allegra spensieratezza, necessaria all’inizio della primavera a interrompere i lunghi periodi di duro lavoro. Accorrevano anche genti dai paesi vicini, ansiose di assistere a un divertimento sano, espressione di amore alla terra e ai suoi…

Leggi tutto

6/6