. «Studi Cassinati», anno 2018, n. 2 > Scarica l’intero numero di «Studi Cassinati» in pdf > Scarica l’articolo in pdf . di Sergio Saragosa L’acqua potabile non manca a Caira solo in questi ultimi tempi per varie ragioni. È un problema che è sempre esistito. Sfogliando i documenti conservati nell’Archivio di Stato di Caserta, relativi al XIX° secolo, si trovano diverse notizie concernenti il rapporto che gli abitanti del casale di Caira hanno avuto con l’approvvigionamento dell’acqua potabile. Il problema era già presente nel 1815, come si evince nell’ esposto presentato da alcuni abitanti di Caira al sottointendente di Sora, del cui omonimo Distretto faceva parte il Circondario di San Germano (odierna Cassino). Un gruppo di abitanti e braccianti (contadini) di Caira, fra cui Marco Varone, Lorenzo Velardi, Rosato Pittiglio, Angelo Nardone, Loreto Saragosa, Giovanni Nardone, Antonio Grossi, Nascenzio Miele, Erasmo Miele, Benedetto Saragosa (da notare che quasi tutti i…

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. Studi Cassinati, anno 2017, n. 3 > Scarica l’intero numero di «Studi Cassinati» in pdf > Scarica l’articolo in pdf . di Sergio Saragosa . In fondo alla parte vecchia del cimitero civile di Caira, a ridosso del muro di cinta, c’è un monumento sepolcrale con al centro la scritta in latino   Hic resurrectionem expectant corpora captivorum qui in exercitu austro hungarico fuerunt che ricorda i soldati austro-ungarici, presi prigionieri durante la Prima guerra mondiale, morti nel campo di Concentramento della contrada Monterotondo, nel Comune di Cassino. Sul lato sinistro del monumento è situata una lapide col nome ed il cognome di un ufficiale austriaco: Otto Schmidt. Da anni tutti i  visitatori che si sono recati nel nostro cimitero, compresi gli abitanti di Caira, si sono domandati chi era questo soldato e perché solo il suo nome figura scolpito sulla lapide. Oggi, finalmente grazie alle ricerche storiche compiute…

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  Studi Cassinati, anno 2016, n. 1 > Scarica l’intero numero di «Studi Cassinati» in pdf > Scarica l’articolo in pdf . di Sergio Saragosa Nel 50° anniversario della Vittoria, per esprimere la gratitudine della Nazione, il Presidente della Repubblica, su proposta del Ministro della Difesa, conferì a tutti coloro che ne avevano diritto, l’onorificenza di Cavaliere dell’Ordine di Vittorio Veneto, ai sensi della Legge 18 marzo 1968 n. 263. Questa legge contemplava la facoltà di fregiarsi delle relative insegne a coloro che erano stati a contatto col nemico per un anno completo o per aver ricevuto la Croce al Merito di Guerra o una ferita o una decorazione al Valor Militare o l’Encomio Reale. Tuttavia venne concessa non per un atto di valore personale ma per le fatiche di guerra ed era destinata a tutti coloro che erano ancora in vita nel 1968. Agli insigniti di questa onorificenza, se…

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